“L’unica cosa da fare è puntare al massimo”. Chiaro, diretto e senza nascondersi troppo. Allegri lo conosciamo bene, è così e in questa sua nuova avventura al Milan, dopo l’anno sabbatico, è carico per ripartire. Quella contro la Cremonese a San Siro sarà la seconda gara ufficiale della stagione, la prima quella con il Bari in Coppa Italia vinta 2-0. Il tecnico rossonero, in conferenza, parla di obiettivi, della scelta di tornare a Milanello e anche una risposta sul passato alla Juve: “È stato un bell’addio”. Anche se parlando di favorite per lo scudetto menziona i bianconeri come ultima squadra. 

Scudetto, obiettivo Champions: conferenza Allegri

Allegri inizia parlando degli obiettivi: “Il campionato è come fare una crociera. Non c’è da avere alti e bassi. Ci saranno momenti belli, speriamo tanti, e altri difficili ma l’equilibrio deve regnare all’interno del Milan. Il nostro obiettivo è la Champions League. Scudetto come il Napoli di Conte? Non è che c’è Allegri e il Milan vince. Bisogna lavorare insieme. Io ho imparato una cosa: nelle grandi società, non conta l’allenatore ma il club e la sua storia, che va rispettata in tutti i sensi. Bisogna sentirne addosso la responsabilità. Si deve lavorare per non sbagliare, questo ti alza l’attenzione e la tensione durante le partite”. 

E proprio riguardo la favorite del campionato: “Il Milan deve rispettare tutti gli avversari, la vittoria va conquistata sul campo. Ci sono otto squadre e di solito la favorita è chi vince il campionato precedente, poi c’è l’Inter, la Roma, la Fiorentina, la Lazio e la Juventus. Ci siamo anche noi. Bisogna essere molto bravi nel lavoro quotidiano, mantenendo l’equilibrio. Per ottenere dei risultati devi essere bravo a fare gol quando hai la palla e non prenderlo quando non hai il pallone. Perché è la differenza reti che conta. Non è questione di difesa a tre o quattro, ma di caratteristiche di giocatori: se metto un altro al posto di Tomori quarto basso, avrò più spinta. Ma si può giocare in vari modi”. 

La Cremonese e l’addio Juve 

Sulla gara contro la Cremonese: “È una partita importante e c’è grande curiosità da parte mia perché rientro in panchina dopo un anno. Tifosi? Sono determinanti e siamo contenti dell’affetto ricevuto contro il Bari. Tutti insieme dobbiamo iniziare un percorso che ci deve portare a marzo in una posizione ottimale di classifica, perché è lì dove si decide la stagione e ci dobbiamo arrivare nelle migliori condizioni. Sono contento del gruppo, sia dal punto di vista tecnico che morale: sta diventando una squadra. Domani partita complicata: le prime gare di campionato sono sempre le più difficili, perché la condizione non è ottimale e c’è il mercato aperto. Le squadre di Nicola sono sempre rognose, stringono gli spazi, ci vorrà pazienza”. E poi continua: “Non è stato un addio difficile alla Juve, perché ho lasciato vincendo. Ho entusiasmo, faccio questo lavoro con grande passione e sono molto contento. Domani è un problema: è un anno che son fermo e non so come mi comporterò. Speriamo di non fare troppi danni…“.

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