È morto all’ospedale di Padova il bambino di 6 anni che mercoledì pomeriggio era stato investito da un’auto mentre con la mamma stava attraversando le strisce pedonali sulla via Noalese, a Santa Maria di Sala (Venezia). Il piccolo, così come la mamma, era un profugo ucraino, fuggito dalla guerra nel suo paese, ed era ospitato con altre famiglie ucraine in una ex canonica. Le condizioni del bambino, sbalzato dalla vettura a molti metri di distanza, erano apparse sono gravissime. Ieri il piccolo – riferisce il Gazzettino – era stato dichiarato in morte cerebrale, e in serata c’è stato il decesso. L’investitore, un giovane di 25 anni, si è fermato subito, per prestare soccorso. Il piccolo era stato trasferito con l’elicottero del Suem all’ospedale di Padova.
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Ricoverato in condizioni disperate, mercoledì sera, nella rianimazione della Pediatria di Padova, il piccolo non ce l’ha fatta. I medici hanno cercato in tutti i modi di salvarlo; quando era chiaro che non ci fosse più niente da fare, hanno chiesto alla mamma e al papà di Vlady il consenso all’espianto degli organi. La risposta è stata un sì; accertata la morte cerebrale, è iniziata l’attesa fissata dalla legge per l’espianto, ultimo gesto di solidarietà umana di questa famiglia di Odessa, che solo un mese fa era riuscita ad arrivare in Italia. Aveva trovato rifugio, con altri nuclei di ucraini, nella parrocchia di Murelle, a Villanova di Camposampiero (Padova), che attraverso la Caritas ha messo a disposizione la canonica per l’accoglienza dei profughi, gestita da una cooperativa.
Per l’incidente, avvenuto su un passaggio pedonale della strada Noalese, a Santa Maria di Sala (Venezia), verrà indagato dalla Procura di Venezia – che ha già aperto un fascicolo – il 25enne alla guida della Fiat Panda che ha centrato in pieno il bambino, scagliandolo sull’asfalto a decine di metri di distanza. Il giovane, sotto choc, ha ripetuto di non essersi accorto che madre e figlio stavano già attraversando. Erano stati a fare la spesa in un supermercato vicino; la mamma, portava le pesanti buste della spesa con la bicicletta, tenuta a mano, e aveva Vlady seduto sul seggiolino della bici. La donna è rimasta indenne, ma ha assistito in diretta al dramma. Ha un altro figlio, 13enne, che si trova con lei in Veneto. Il marito, che lavora in Germania, è arrivato ieri sera all’ospedale di Padova, per apprendere che purtroppo per Vlady non c’era speranza. Aveva riportato ferite gravissime alla testa ed alla spina dorsale. La famiglia è una dei 40 nuclei arrivati da Odessa a luglio, scappando dalle zone di guerra.
La giornata è stata funestata da altri terribili incidenti accaduti in altre regioni, in Sicilia, e in Calabria. Nel 2024 si sono contati nel Paese 34 bambini vittime di incidenti stradali, e già 17 dall’inizio del 2025 (compresi gli ultimi casi). I dati sono dell’Osservatorio Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale. Il 2024 era stato peraltro un anno con statistiche in calo rispetto ai minori vittime di incidenti sulla strada, 16 in meno (-32%) rispetto a quelli del 2023.