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L’ultimo annuncio, in ordine di tempo, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, lo ha fatto qualche giorno fa, quando ha detto che «nei futuri progetti di edilizia residenziale sociale, verranno destinati alloggi a prezzi calmierati anche a chi lavora nella scuola in particolare a quanti si trasferiscono per ragioni di lavoro».
Gli alloggi a prezzi calmierati
Il tema è piuttosto serio, visto che, ogni anno, molte cattedre, specie al Nord e nelle grandi città, rimangono scoperte (e quindi assegnate a supplenti) proprio perché i trasferimenti degli insegnanti sono frenati da prezzi alti e dal “caro vita”. Una risposta potrebbe arrivare quindi dagli alloggi a prezzi ridotti, una proposta peraltro avanzata dal segretario nazionale UGL Scuola, Ornella Cuzzupi, proprio per iniziare ad affrontare il problema degli alloggi per i docenti e il personale Ata (tecnico-amministrativo), in particolare per i fuori sede.
Progetto Piano Casa Italia
«Quando il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha convocato presso il suo ministero, competente per la materia, un tavolo tecnico per elaborare il Piano Casa Italia, ossia le linee guida per le nuove politiche abitative e in particolare per l’housing sociale, sono intervenuto – ha spiegato Valditara – affinché fosse garantita la necessaria attenzione a tutto il personale della scuola, sia docente che tecnico-amministrativo. Rilevo con soddisfazione che nel documento finale, che sintetizza i contributi delle diverse parti coinvolte, la mia richiesta è stata completamente accolta per cui, nei futuri progetti di edilizia residenziale sociale, verranno destinati alloggi a prezzi calmierati anche ai professionisti della scuola, con particolare attenzione a quanti si trasferiscono per motivi di lavoro, in una logica di costituzione di sistemi residenziali in grado di soddisfare politiche specifiche e al contempo di garantire una elevata qualità relazionale e abitativa dei nuovi insediamenti».
Da gennaio polizza sanitaria integrativa
Non solo alloggi. Il ministro Valditara ha poi detto che da gennaio 2026 debutta la polizza sanitaria integrativa nel mondo della scuola. Sul piatto ci sono 260 milioni di euro, 65 milioni l’anno per i prossimi quattro. Si tratta di «risorse statali aggiuntive – ci racconta il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara -. Parliamo di una misura importante che offrirà a circa 1 milione tra docenti e personale scolastico forme di assistenza sanitaria integrativa; un intervento che abbiamo voluto a beneficio di lavoratori di un settore che riteniamo strategico per il futuro del nostro Paese».
Secondo quanto si apprende, il Mim ha chiarito che i destinatari della copertura sanitaria saranno, in prima battuta, il personale assunto a tempo indeterminato e quello con contratto a tempo determinato di durata annuale. Il ministro Valditara ha confermato l’impegno a reperire ulteriori fondi per estendere la copertura assicurativa anche al personale con supplenza fino al termine delle attività (fino al 30 giugno). L’adesione all’assistenza sanitaria integrativa avverrà automaticamente, previa domanda degli interessati (le modalità verranno comunicate successivamente).