Un risultato “di assoluto rilievo” quello raggiunto dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro. A ridosso del weekend di Ferragosto, la copertura delle postazioni di Continuità Assistenziale ha raggiunto il 93%, un dato che si contrappone alla media annua del 71%. La notizia arriva direttamente dal dottor Gennaro De Nardo, segretario generale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG) della Provincia di Catanzaro, che valuta positivamente la strategia adottata dall’ente.

La sinergia vincente tra medici e l’appello a continuare

Il successo, secondo De Nardo, è il frutto di una “sinergia” che ha visto la collaborazione tra diverse categorie di professionisti: medici a ciclo orario, medici a ciclo di scelta e medici pensionati. Un mix reso possibile dalla “valorizzazione economica del personale medico” e che ha permesso di garantire l’assistenza nelle ore notturne e nei giorni festivi e prefestivi. L’obiettivo, sottolinea il segretario della Fimmg, è stato quello di “garantire la continuità dell’assistenza sanitaria” e, di conseguenza, di “ridurre gli accessi impropri nelle strutture dell’emergenza”, a beneficio sia dei residenti che dei turisti ancora presenti sul territorio.

Verso un nuovo modello per la medicina territoriale

Il dottor De Nardo esprime “soddisfazione per l’iniziativa saggia e virtuosa” intrapresa dal Commissario Straordinario Antonio Battistini, e si augura che il “rafforzamento della medicina territoriale” diventi un obiettivo prioritario. Per questo, in una nota stampa, il segretario provinciale della Fimmg ha rivolto “un particolare ringraziamento” alla dottoressa Caterina Laria, segretaria della Fimmg Catanzaro, Settore Pensionati, e a tutti i medici pensionati che hanno contribuito in maniera “determinante” alla copertura dei turni, soprattutto in quelle aree con maggiore carico di lavoro.  La Fimmg, per bocca del suo segretario provinciale, auspica ora che questo modello, che valorizza economicamente i medici della Continuità Assistenziale, “possa contribuire, in maniera determinante, alla soluzione delle gravi carenze assistenziali che nel tempo sono venute a determinarsi nei territori di competenza dell’Asp di Catanzaro”. La richiesta è chiara: l’assistenza medica di base deve essere considerata un’emergenza da affrontare con “mezzi e personale adeguato”.