Come ridurre l’ansia grazie al design: i consigli di interior designer, psicologi ed esperti di piante.
Siate sinceri. Quando è stata l’ultima volta che avete cercato su Google “Come ridurre l’ansia”? Per voi stessi o per una persona cara? Al giorno d’oggi quasi tutti convivono con una certa dose di ansia. E non c’è nulla di cui vergognarsi. Con la nostra vita stressante, l’economia fluttuante, il mercato del lavoro incerto, i conflitti globali in corso, i cambiamenti climatici, non c’è da stupirsi se molti di noi preferiscano stare a casa, rannicchiati nel proprio guscio, lontano dal rumore del mondo esterno.
Sebbene esistano molti percorsi spirituali, psicologici e persino medici per ridurre l’ansia, il modo più semplice è iniziare dall’ambiente circostante: la nostra casa. Dopo tutto, la nostra casa è il nostro rifugio, uno spazio che, se curato nel modo giusto, può davvero calmarci, aiutarci a rallentare la nostra mente in corsa e a centrarci nel presente. Gli esperti suggeriscono che alcuni elementi di design, tra cui colore, texture, layout, profumi e piante, possono davvero aiutare a rilassarsi e a sentirsi al sicuro. Un arredamento ponderato di questo tipo fa sì che quando si è in casa ci si senta meno ansiosi e più protetti. Volete progettare una casa che sembri un caldo abbraccio? Ecco alcuni consigli.
Personalizzate l’ambiente
Le ricerche sull’ansia evidenziano costantemente il ruolo delle associazioni negative sottostanti, spesso radicate negli ambienti dell’infanzia, che possono essere inconsciamente innescate da alcuni elementi di design. Sooraj Sekhar di Moori Interiors, con sede a Dubai, afferma: “Il nostro processo di progettazione inizia con un’attenta considerazione delle esperienze formative dei nostri clienti. Scaviamo nei loro ricordi sulla loro casa, identificando quali elementi evocano comfort e sicurezza e quali possono essere collegati a disagio o ansia”.
“Se l’ambiente in cui è cresciuto un cliente è stato fonte di sensazioni positive, nel nostro progetto rievochiamo con attenzione quegli elementi, sia attraverso la disposizione degli spazi, sia attraverso i materiali o gli spunti sensoriali”, aggiunge Sekhar. “Al contrario, se le prime associazioni sono negative, evitiamo intenzionalmente questi riferimenti e ci ispiriamo invece a luoghi ed esperienze che i nostri clienti trovano tranquillizzanti e rinvigorenti, come ad esempio un luogo di vacanza preferito, un ambiente naturale tranquillo, un amico caro o la casa di famiglia”.