Negli ultimi giorni in alcune località di mare della Spagna sono state temporaneamente chiuse le spiagge per la presenza di esemplari di draghi blu. Il nome scientifico della specie è Glaucus atlanticus: sono molluschi che possono arrivare fino a 4 centimetri di lunghezza e che possono pungere le persone e causare irritazioni e bruciori alla pelle.

Non sono eccessivamente pericolosi, ma la loro presenza è piuttosto rara in Spagna e per questo alcuni comuni hanno scelto di reagire con molta cautela, vietando alle persone di fare il bagno.

Quattro draghi blu sono stati avvistati a Guardamar del Segura, vicino ad Alicante; cinque o sei più a sud, in una spiaggia di Línea de la Concepción che ha a sua volta vietato il bagno; e un esemplare è stato trovato anche nella spiaggia di Valencia. Altre segnalazioni sono arrivate dall’isola di Lanzarote (Canarie) e di Maiorca (Baleari). Alle Baleari nello specifico il Pais scrive che non se ne vedeva uno dal 1916.

Il drago blu è un mollusco nudibranchio, o — come si direbbe più comunemente — una lumaca di mare: ha un corpo morbido e senza conchiglia, con protuberanze (i cerata) molto vistose. Come si può intuire deve il suo nome al suo colore, che va dal blu al bianco con sfumature azzurre e argentate, e alla forma che ricorda appunto quella di un piccolo drago. Lo si può vedere galleggiare a pancia in su in superficie, mentre si fa trasportare dalle correnti. Solitamente si trova nelle acque più calde dell’oceano Atlantico e di quello Pacifico: come per altre specie, però, le temperature più alte dell’acqua dovute al riscaldamento globale hanno portato negli ultimi anni una sua maggiore presenza nel Mediterraneo.

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Un motivo per cui il drago blu ha suscitato qualche allarme in Spagna è che si nutre delle caravelle portoghesi (Physalia physalis). Le caravelle portoghesi non sono letali, ma sono gravemente urticanti per gli esseri umani. Quando il drago blu morde le caravelle portoghesi accumula le cellule urticanti e le conserva per usarle come sistema di difesa, diventando a sua volta urticante per gli esseri umani.

Juan Lucas Cervera, professore di biologia all’università di Cadice, ha comunque detto al Pais che l’irritazione provocata dai draghi blu è lieve, e «non paragonabile a quella di una caravella portoghese». Secondo lui chiudere le spiagge sarebbe «una reazione eccessiva». A Guardamar il sindaco ha diffuso un avviso in cui raccomanda, in caso di avvistamento, di non toccare il mollusco e avvisare i bagnini. A chi viene punto consiglia di sciacquarsi con acqua salata e rivolgersi a un medico o al pronto soccorso.