Giulio Ciccone alla Vuelta per la classifica o le tappe? Probabilmente per entrambe, se la prima dovesse diventare conseguenza delle seconde. Lo ha spiegato Pedersen: l’idea di replicare quello che non è stato compiuto al Giro sarà completa solo se “Cicco” salirà sul podio di Madrid. Nel catalogo della squadra americana, che dal prossimo anno sarà tedesca ed è ben dotata di uomini veloci e per le classiche, con Tao Geoghegan Hart che non ha mai ingranato, manca l’uomo della sicurezza nei Grandi Giri. La sfida di Ciccone intriga proprio per questo ed è il motivo per cui accanto all’azzurro si concentrano tutti i compagni.

Saranno voci, infatti, ma intorno alla Lidl-Trek si respira aria di clamorose novità. Parlando con Pedersen due giorni fa, è emerso il fatto che la partenza di Stuyven e Declercq che smette (passano entrambi, con ruoli diversi, alla Soudal-Quick Step) sembrano indebolire il reparto delle classiche. Il danese non ha approfondito il discorso. Ha detto che altri verranno e ha lasciato sul tappeto una frase sibillina circa la sua partecipazione ai prossimi Tour. Un riferimento alla possibilità che la squadra decida di specializzarsi nelle classifiche generali e potrebbe non avere più spazio per i velocisti nella corsa (cosiddetta) più importante al mondo. Contemporaneamente si è diffusa la voce del probabile arrivo di Juan Ayuso, da poco corridore di Giovanni Lombardi, che sembrava promesso alla Movistar. I soldi freschi di Lidl potrebbero aver riaperto il discorso. In questo scenario di lavori in corso senza altri riferimenti, Ciccone si avvia alla partenza della Vuelta da Torino con ambizioni niente affatto ridimensionate. Si vive oggi per oggi e domani si vedrà.

Vuelta Burgos, terza tappa: vince Bisiaux, dietro (a 9″) Ciccone e Pellizzari, entrambi alla Vuelta

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Si parla di un tuo possibile attacco già domani nella tappa che arriva a Limone Piemonte, è una salita che già può fare un po’ di selezione?

E’ una salita che onestamente non conosco. Ho visto il profilo altimetrico e non sembra durissima, quindi onestamente non ci aspettiamo una grandissima selezione. Però sicuramente sarà fatta forte e per questo resta adatta a me che sono anche abbastanza esplosivo e veloce. Quindi domani può essere una giornata buona, per iniziare questa Vuelta col piede giusto. Diciamo che nella seconda tappa non si vince la Vuelta, però forse si può perdere.

La condizione è buona?

E’ molto buona, quindi vediamo. Non è la stessa che avevo prima del Giro, alla Liegi o all’inizio della stagione. Non ho cambiato niente. Ho solo avuto un buon recupero dopo l’incidente e mi sono allenato molto in altura per migliorare.

Il recupero è stato più difficile mentalmente o fisicamente?

Non è stato un periodo facile per me dopo la caduta al Giro. Certo, c’è stata molta delusione, ma una volta superata quella e vista la luce in fondo al tunnel, mi sono sentito motivato a tornare a correre più forte di prima. Non mi sarei mai aspettato di vincere subito, ma la vittoria a San Sebastian è stata davvero incredibile. Il fatto che poi sia venuta anche la tappa alla Vuelta a Burgos mi ha semplicemente confermato che la mia forma fisica è quella che voglio.

La vittoria di forza a San Sebastian al rientro dopo la caduta del Giro ha dato morale e convinzione a Ciccone

La tappa conquistata subito dopo alla Vuelta Burgos ha confermato che la condizione sia davvero buona

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La tappa conquistata subito dopo alla Vuelta Burgos ha confermato che la condizione sia davvero buona

Fabio Aru, che giusto dieci anni fa ha vinto la sua Vuelta, ti ha consigliato di puntare alle tappe e lasciar stare la classifica.

In una corsa così dura, le tappe sono una priorità. Ma è anche vero che se sei in grado di vincere le tappe con degli arrivi così impegnativi, probabilmente la classifica può arrivare di conseguenza. Come ho detto già, la priorità è quella di vincere, senza altro assillo, ma senza chiudermi la porta sulla classifica prima ancora di essere partiti.

Pedersen propone di ripetere lo schema del Giro…

E io sono d’accordo con lui. Abbiamo tutto quello che serve e siamo complementari. A fine stagione non è mai facile come all’inizio, ma entrambi, per un motivo o per l’altro, abbiamo grandi motivazioni.

Quindi pensi di aver messo in valigia tutto ciò che serve?

Sono davvero felice e parto con piena fiducia in me stesso e nella squadra. Questa corsa è sempre una sfida speciale, con un terreno difficile, ma il mio obiettivo è continuare a migliorare. Sappiamo che la Vuelta può essere imprevedibile, ma sono determinato a correre al massimo livello possibile e a sfruttare al meglio ogni opportunità in questo viaggio verso Madrid.