di
Valentina Marotta
Ispezione nel poliambulatorio di Stia, Asl e Ordine dei medici avviano le valutazioni
Scattano le indagini del Nas nella Casa della Salute di Stia. Una pattuglia composta da otto militari ha ispezionato la struttura poliambulatoriale della Asl Toscana Sud Est, dove qualche giorno fa una dottoressa e un’infermiera inscenato il gesto di gettare nel cestino due confezioni di parafarmaci di produzione israeliana, per aderire al boicottaggio lanciato dai sanitari toscani contro il genocidio a Gaza. La protesta era stata filmata e il video aveva fatto il giro del web.
Al centro degli accertamenti, eseguiti giovedì mattina, su richiesta della Compagnia dei Carabinieri di Bibbiena sono le modalità di conservazione dei medicinali, le date di scadenza e la corretta gestione dei campioni gratuiti. Verifiche sono state condotte anche sui cestini dei rifiuti.
Dopo le reazioni suscitate da quel filmato, le due professioniste si erano scusate con un nuovo video, nel quale avevano chiarito la loro buona fede e l’assenza di pregiudizi sulla corretta conduzione della struttura sanitaria. «Non li butteremmo mai via» hanno spiegato le sanitarie nel filmato, mostrando il contenuto ancora integro dei «campioni gratuiti» di salviette e integratori e precisando che il video è stato girato dopo l’orario di lavoro. «Chiediamo scusa a tutte le persone che si sono sentite offese. Non volevamo coinvolgere l’azienda».
La dottoressa è un medico di famiglia, convenzionata con la Asl, l’infermiera è dipendente di una cooperativa a servizio dei medici di famiglia della casa della salute di Stia. Entrambe sono tenute a rispettare il codice deontologico. «Volevano fare solo un gesto simbolico, un gesto di pace» ha precisato anche l’avvocato Saverio Agostini, legale delle due sanitarie. Ma nonostante le scuse, le professioniste rischiano un procedimento disciplinare.
Nei giorni scorsi la Asl Toscana Sud Est ha annunciato aver avviato un iter per l’esame disciplinare dei fatti e l’Ordine degli infermieri ha istruito valutazioni deontologiche.
Ieri l’Ordine dei medici chirurghi e Odontoiatri di Arezzo, ha annunciato con una nota «che eseguirà una seria e approfondita valutazione deontologica di quanto accaduto, a tutela dei cittadini e di tutti gli iscritti». «Il ruolo professionale — si sottolinea nel comunicato — non può e non deve mai essere utilizzato per veicolare le proprie personali opinioni, utilizzando i social media come una pericolosa vetrina».
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23 agosto 2025
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