Attraverso tre generazioni di una famiglia, avi cinesi e presente a stelle e strisce, Rachel Khong nel romanzo “Una vera americana” viviseziona gli Usa, l’ossessione del denaro e del successo, contrapposti allo sradicamento degli immigrati. Protagonista una donna Lily, suo figlio, sua madre, e l’amore spezzato per un giovane ricchissimo statunitense…
Traumi, fraintendimenti, identità sfuggenti, tutto scritto con immensa onestà intellettuale. Nè storia intima, né autofiction, ma questo romanzo è comunque autentico fino al midollo. L’ha scritto l’autrice del sorprendente Bye bye vitamine!, l’americana di origini asiatiche Rachel Khong. Il suo secondo lavoro, ancora pubblicato dall’editore NN, è Una vera americana (496 pagine, 20 euro), è tradotto da Clara Nubile ed è accompagnato un blurb di Andrew Sean Greer, che è una benedizione niente male; sarete d’accordo se avete letto anche solo uno dei suoi romanzi.
L’amore da vari punti di vista
Anche Lily, una dei tre protagonisti – una madre, cioè lei, suo figlio Nick, e una nonna – del romanzo di Rachel Khong, è americana e figlia di immigrati cinesi, di due scienziati rifugiati negli States, lontani dal comunismo maoista. Non si tratta di una semplice saga familiare che attraversa tre generazioni, raccontata non in ordine cronologico, ma di una cascata di prosa e sentimenti, un volume ispiratissimo che ragiona sull’amore da vari punti di vista. È anche amore quello che spingerà il giovane Nick, ai tempi della pandemia da Covid-19, a fuggire e ad attraversare gli Usa, per provare a raggiungere il padre Matthew, che Lily non gli ha permesso di conoscere. I due genitori si erano conosciuti e amati, in un tempo ormai perduto, quando Lily era solo una stagista e lui già un facoltoso giovanotto, cresciuto in una famiglia molto più che benestante. Quella che sembra una favola, però, crolla…
Prima, dopo e ancor prima
Il romanzo procede con un andirivieni temporale (e, attenzione, i protagonisti sono in qualche modo capaci di cristallizzare il tempo, di decidere alcune interruzioni…), per cui, dopo aver puntato gli occhi su Lily, e poi sul figlio Nick, il lettore fa i conti con la storia della madre di Lily, fuggita dalla Cina negli anni Sessanta, rifiutando un destino da contadina; e forse è proprio questa la parte più riuscita, quella in cui la protagonista è la nonna di Nick. Sarà lei, negli Stati Uniti, a lavorare, a provare a integrarsi, a condurre esperimenti scientifici audaci e proiettati verso il futuro. Uno di questi esperimenti le sarà fatale proprio nel rapporto con la figlia. Rachel Khong viviseziona l’America, la corsa al successo, la spasmodica fame di denaro, un’ossessione, che fanno da contraltare alle debolezze degli immigrati, al loro sradicamento.
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