Lorenzo Musetti va in cerca di sensazioni diverse dopo settimane complicate nel massimo circuito internazionale. Sul cemento di New York, il toscano spera di ottenere quei risultati in uno Slam che, nel suo percorso, non gli ha mai riservato grandi soddisfazioni. In generale, il rendimento sull’hard outdoor è sempre stato deficitario per Lorenzo, viste le sue caratteristiche di gioco.
A questo proposito, l’esordio contro il francese Giovanni Mpetshi Perricard non sarà dei più semplici. Tuttavia, in conferenza stampa, le impressioni di Musetti sono all’insegna dell’ottimismo: “Da quando sono arrivato qua a New York, ho avuto tre giorni di allenamento, dopo il doppio misto che è stato comunque bello e divertente. Allenamenti coi migliori al mondo come Draper, Alcaraz e Rune, quindi sicuramente il fatto di prepararmi coi top credo mi abbia fatto alzare anche il livello“, ha raccontato l’azzurro.
“Devo dire che le condizioni che sto trovando sono diverse rispetto a quelle che di Cincinnati, Toronto e Washington. Sono un po’ più lente e questo si adatta meglio al mio gioco perché si può scambiare e chiaramente questo non mi dispiace. Ho buone sensazioni e fisicamente mi sto mi sto sentendo molto bene“, ha rivelato Musetti.
Al toscano è stato chiesta un’opinione anche sul doppio con Lorenzo Sonego, vista la finale raggiunta Cincinnati, in ottica Coppa Davis: “Noi siamo a disposizione, chiaramente ci farebbe piacere, ma è anche vero che ci sono Bolelli e Vavassori che sono di gran lunga i migliori doppisti, anche perché noi non abbiamo giocato tante partite insieme. Dal mio punto di vista è stato importante fare strada in doppio in Ohio perché vincere partite ti dà ti dà fiducia e quindi sono stato felice di questo. Poi con Lorenzo ci divertiamo e è uno dei miei migliori amici nel Tour. È una cosa a cui possiamo dare un seguito perché abbiamo visto che giocare il doppio mi aiuta tanto nel servizio-risposta in singolare. Mi riferisco all’essere più aggressivo, cosa che specialmente su questi campi è una situazione ricorrente e importante. È chiaro che quest’impegno andrebbe centellinato, però penso ci siano dei risvolti positivi“.
Parlando poi del periodo non semplice che sta vivendo dopo la semifinale di Parigi e l’infortunio, il tennista italiano ha dichiarato: “Sulla terra rossa ho raggiunto un livello di autostima molto alto e quando mi sono fatto male è stato come un incantesimo spezzato. Arrivare a Wimbledon in una condizione ottimale, mi ha mi ha tirato un po’ giù e poi da lì c’è stata un po’ di sfiducia anche perché a Londra ho avuto un virus che mi ha molto debilitato. La testa è sicuramente la cosa più difficile da allenare. Come detto, però, qui mi sento meglio“.
Dichiarazioni da Vanni Gibertini