La spesa per la difesa russa ha raggiunto livelli record, ma Mosca sta incontrando serie difficoltà nella capacità di modernizzazione militare: sanzioni e restrizioni stanno ostacolando l’approvvigionamento tecnologico e l’innovazione militare del Paese, è l’analisi di Business Insider, secondo cui l’economia russa mostra segni di affaticamento dopo diversi anni di boom bellico. Dunque seppure la Russia stia spendendo cifre record per la difesa, un nuovo rapporto parla di ritardo nella costruzione delle forze armate avanzate e moderne di cui ha bisogno per le guerre future.

L’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia ha innescato sanzioni radicali che non solo hanno danneggiato la sua capacità di acquisire tecnologie avanzate, ma hanno anche indebolito la sua base scientifico-militare, ha scritto Mathieu Boulègue, consulente del programma Russia ed Eurasia presso la Chatham House di Londra, in un rapporto pubblicato lunedì. «Questo danno, a sua volta, influisce sul tasso di innovazione militare e di ricerca e sviluppo. Ancora più importante, determina come il Cremlino condurrà la guerra in futuro», ha scritto Boulègue, esperto di questioni di sicurezza e difesa eurasiatiche. La Russia dovrebbe spendere il 6,3% del suo Pil per la difesa quest’anno, un livello record dal dopoguerra fredda. Tuttavia, il complesso militare-industriale del Paese è stato “degradato” dalle restrizioni commerciali e dalle esigenze della produzione bellica, secondo Boulègue. «La capacità della Russia di produrre equipaggiamento militare è stata gravemente compromessa e la sua capacità di innovare e adottare tecnologie militari moderne è stata limitata a causa di queste sfide», ha aggiunto.

LE CRITICITA’

Con le sanzioni che impediscono l’accesso alle importazioni critiche, la Russia si è trovata a dover sostituire componenti avanzati con componenti di qualità inferiore. Già nell’agosto 2022, la compagnia aerea statale russa Aeroflot ha iniziato a rimuovere i pezzi di ricambio dagli aerei operativi a causa della carenza di forniture causata dalle sanzioni. A ottobre, la Russia ha filmato le sue truppe mentre utilizzavano un obice sovietico, mostrando che le sue scorte militari erano sotto pressione. Boulègue ha valutato che lo stato del complesso militare-industriale russo è in regressione, non in progresso. «La Russia dovrà probabilmente semplificare e rallentare la sua produzione militare, accettare una riduzione della qualità dei prodotti e gestire una sorta di stagnazione dell’innovazione nella sua ricerca e sviluppo», ha scritto, riferendosi al programma di armamenti statale russo dal 2025 al 2034.

Di conseguenza, è probabile che il percorso della Russia verso l’innovazione militare rimanga graduale, basato su piccole modifiche a vecchi sistemi piuttosto che su vere e proprie innovazioni.

«L’innovazione generalmente si concretizza nell’integrazione diretta di soluzioni tecnologiche in sistemi collaudati di vecchia generazione, il che a sua volta li rende moderni’» ha scritto Boulègue. Il settore militare russo ha adottato un approccio di “mantenimento e adattamento” perché la produzione militare non è più guidata dall’innovazione. «In altre parole, la Russia innova attraverso un “adattamento intelligente”, nonostante vincoli tecnici ed economici che hanno un effetto cumulativo negativo a livello tattico», ha aggiunto.

Nel breve termine, il complesso militare-industriale russo continuerà probabilmente a produrre sistemi «abbastanza validi» da rappresentare una minaccia chiara e costante per l’Ucraina, la Nato e l’Occidente. Ma la sua capacità a lungo termine di competere con le potenze militari avanzate si sta erodendo. Le tensioni sul complesso militare-industriale russo significano anche che l’economia in generale è sottoposta a crescenti pressioni, nonostante i primi segnali di crescita in tempo di guerra. «L’economia di guerra porta risultati macroeconomici buoni, ma sta causando problemi concreti come l’aumento dell’inflazione, la diminuzione dei salari e del potere d’acquisto e una crisi di liquidità nel settore bancario», ha scritto Boulègue. L’economia russa ha mostrato recentemente segni di affaticamento – conclude Business Insider – L’attività manifatturiera ha subito una forte contrazione a giugno, poiché la debolezza della domanda e il rafforzamento del rublo hanno inciso sulle esportazioni e sull’occupazione. I bassi prezzi del petrolio stanno colpendo anche l’importantissimo settore petrolifero e del gas del Paese. Nel frattempo, la crisi demografica e la concorrenza per la manodopera con le forze armate stanno danneggiando l’economia sia a lungo che a breve termine.


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