Un piazzamento a punti che dà soddisfazione. Ai giornalisti, Jorge Martin racconta il suo sabato, con qualche critica sull’incidente che ha aperto la Sprint.
Sembrava che oggi fossi l’unico pilota in grado di gareggiare…
“Sì, assolutamente! Ero sicuro che durante il weekend stessi frenando forte a differenza di Marco, ero sicuro che avrei avuto dei punti di sorpasso. Sicuramente la prima curva era un po’ un punto di domanda, la partenza è stata rischiosa, penso che sia importante usare un po’ di cervello, perché è pericoloso. Nonostante abbia frenato velocemente, ho sentito il contatto da un altro pilota. Spero che domani per me sia come oggi, almeno riesco a passare. Sono stato abbastanza intelligente a trovare la mia posizione alla prima curva, ho superato tre o quattro piloti dalla seconda curva all’ultima e da quel punto ho cercato di fare le mie mosse. Stavo preparando bene la curva 9 dalla curva 5, dove avevo gà tentato un sorpasso, e lì ho superato alcuni piloti. Quando ero nono ero un po’ solo, ho cercato di andare un po’ con Alex Marquez, ma loro hanno un po’ più di stile e io ero uno-due decimi più lento. Mi sono concentrato per capire cosa devo migliorare per domani e mi è chiaro, ho bisogno di più peso sul posteriore e quindi cercherò di trasferire più peso sul posteriore. Cercherò di migliorare la moto per domani, penso che stiamo arrivando a una buona base, in termini di sensazioni capisco bene se sono sul limite o no con l’anteriore, il posteriore è il punto su cui ci dobbiamo focalizzare di più”
Sembra che tu stia avendo le stesse difficoltà di Bezzecchi…
“Oggi il mio giro secco è stato buono, ma il posteriore non lo è stato. A volte trovi gomme migliori di altre e oggi le gomme non erano perfette. È stato un po’ un peccato, perché partire un po’ più avanti mi avrebbe aiutato, ma fa parte del processo. Anche Marco all’inizio della stagione ha avuto difficoltà a capire questa moto, sembra che quando tu cerchi di spingere di più, niente funziona, anche nel time attack. Devi guidare in maniera più smussata, è parte del processo di adattamento. In termini di passo mi sento competitivo, non ho il passo per stare sul podio, ma per la top5 sì. È una questione di tempo, l’importante è che ci stiamo avvicinando, conosco di più ad ogni giro, sento più cose, stiamo facendo passi in avanti e questo è l’unica cosa che mi interessa”
Sulla possibilità di sorpassare al Balaton Park…
“Qui per sorpassare devi prepararti molto bene, almeno da 3 o 4 curve prima. Bisogna avere più pazienza”
Si può essere creativi?
“C’è solo una linea, puoi cambiare un po’ ma rimane difficile. O aspetti un errore dall’altro pilota o prepari bene il sorpasso, sennò è difficile. Anche la prima curva, che sembra un punto di sorpasso facile, è facile anche andare fuori. Non voglio dare consigli ai miei avversari, ma è così, mi è successo oggi con Pedro. Devi essere molto cretivo e capire dove andare e cosa aspettarti”