Il suo nome brilla tra i più attesi della 82ª Mostra del Cinema di Venezia: Julia Roberts sbarcherà per la prima volta al Lido, da protagonista di After the Hunt, il nuovo film di Luca Guadagnino, presentato fuori concorso. Una prima volta che profuma di evento, per una delle attrici più amate e iconiche del cinema contemporaneo.
Julia Roberts. Credit Getty Images
Un arrivo che accende i riflettori su un’intera generazione di divi che, come George Clooney e Brad Pitt lo scorso anno, continua a dettare regole e stile anche a distanza di decenni. Ma in un panorama cinematografico in continua evoluzione, la domanda è inevitabile: cosa distingue ancora oggi i divi di ieri da quelli di oggi? Per capirlo bisogna partire dai film.
After the Hunt: tra etica, reputazione e ambiguità
Nella pellicola di Guadagnino, Julia Roberts interpreta Alma, una professoressa di un’università d’élite americana che si ritrova coinvolta in un caso spinoso: difendere un collega accusato di molestie. Un personaggio complesso, tra senso di giustizia e dubbi morali, che promette di regalare un’altra grande prova drammatica dell’attrice.
Il regista l’ha definita “generosa, professionale e collaborativa”, sottolineando quanto la sua presenza abbia elevato il progetto. Anche il direttore della Mostra Alberto Barbera, durante la conferenza stampa, ha confermato la centralità della sua presenza per il rilievo artistico dell’opera.
La diva che osa
Dalla ragazzina di Mystic Pizza alla stella mondiale di Pretty Woman, fino alla battagliera Erin Brockovich che le è valsa l’Oscar, Julia Roberts ha saputo reinventarsi più volte senza mai perdere autenticità. E anche stavolta sembra pronta a sorprendere, calandosi in una storia scomoda e contemporanea, che parla di potere, giustizia e coscienza.
Julia Roberts in “Pretty Woman”, 1990. Credit Getty Images
La sua è una carriera costruita passo dopo passo, spesso controcorrente: studentessa modello che sognava di diventare veterinaria, ha seguito invece la scia del fratello Eric e ha conquistato Hollywood con determinazione e talento. Dal romanticismo di Notting Hill alla forza emotiva de I segreti di Osage County, passando per le grandi produzioni e il teatro, Roberts non si è mai tirata indietro davanti alle sfide, come la serie tv Homecoming che ha segnato il suo grande ritorno, tra il 2019 e il 2020, in cui interpreta una consulente in una struttura governativa segreta che aiuta i veterani di guerra a reinserirsi nel mondo civile.
Un anno fa: Clooney & Pitt in versione action-comedy
Nel 2024, alla 81ª edizione, il Lido aveva accolto George Clooney e Brad Pitt con la loro Wolfs, action-comedy fuori concorso diretta da Jon Watts. Un film divertito e meta-cinematografico in cui i due attori giocavano con il proprio status di fixer, risolvi-guai di professione, e con il loro eterno ruolo di “divi allo specchio”.
George Clooney e Brad Pitt. Credit Getty Images
Il film fu un vero show dentro e fuori dallo schermo: battute affilate, sguardi d’intesa, red carpet dominato con naturalezza. Il pubblico, compresa la Gen Z, li accolse in delirio. Non solo per nostalgia, ma per quella capacità unica di far sentire ogni uscita pubblica come un evento irripetibile.
Clooney torna al Lido anche quest’anno con Jay Kelly
Anche nel 2025 George Clooney sarà presente a Venezia, stavolta con un film decisamente diverso: Jay Kelly, nuova attesissima pellicola di Noah Baumbach con un cast stellare che include Adam Sandler, Laura Dern, e Alba Rohrwacher.
Di Jay Kelly si sa ancora poco, se non una frase: “Tutti conoscono Jay Kelly, ma Jay Kelly non conosce sé stesso”. Descritto come “una commedia dai risvolti amari” il film si preannuncia più intimo e riflessivo rispetto alla commedia dell’anno scorso — un cambio di registro che conferma la voglia di Clooney di esplorare nuovi territori espressivi.
Uno sguardo tra generazioni
Roberts, Clooney, Pitt. Tutti volti che hanno costruito la loro carriera lontano dai social, dentro le storie che hanno raccontato, sullo schermo e non nei feed. La differenza con molti interpreti più giovani — spesso lanciati da franchise, serie TV o algoritmi — non è necessariamente di qualità, ma di percorso.
Julia Roberts e George Clooney. Credit Getty Images
I divi “anni ’90” portano con sé una narrazione lunga e stratificata, fatta di evoluzioni artistiche, di scelte anche controcorrente, di pause e ritorni. Mentre i giovani attori di oggi si muovono in un ecosistema iperconnesso – dove l’immagine precede spesso il contenuto – loro continuano a occupare lo spazio con naturalezza, forti anche di quello che potremmo definire “effetto nostalgia”. Sono loro i volti di un mondo in cui il cinema si scopriva in sala e che rimane ancora nei ricordi degli spettatori di tutte le età e che i più giovani stanno riscoprendo.
Il fascino che resiste al tempo
L’arrivo di Julia Roberts al Lido sarà un momento chiave di questa edizione. Come Clooney e Pitt, anche lei ricorda che la forza di un attore non sta solo nell’apparire, ma nel lasciare un’impronta emotiva e culturale. E in un’industria che cambia velocemente, è proprio questo che resta. Ci riusciranno anche le nuove generazioni?
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