Verstappen dà lezioni di guida a tutti, Norris si accontenta. Ferrari ancora senza podio. Passi avanti, ma non bastano
( di Daniele Sparisci) «Si è deciso tutto ieri, avevo un passo troppo simile per poterlo superare. Lando Norris, secondo, battuto dall’amico Verstappen senza nemmeno l’ombra di un duello un pista (soltanto qualche scaramuccia all’uscita dalla corsia dei box dopo il cambio gomme). Suzuka come una gigantesca Montecarlo, un Gp bloccato con un solo cambio di posizione nei primi dieci posti, l’unico sorpasso lo ha effettuato Hamilton nei primi giri su Hadjar. Una condizione spiegata dal degrado delle gomme più basso del previsto che ha spinto verso tattiche copia e incolla in uno scenario di grande equilibrio.
Pochissimo in 53 giri: Verstappen trionfa per la quarta volta di fila in Giappone, un successo costruito sulla straordinaria pole di sabato, completamente inattesa. Max lo ha legittimato con una gestione delle gomme magistrale, «la perfezione» come gli ha ricordato Christian Horner. La perfezione di trasformare dodici millesimi in un tesoro, cosa che riesce soltanto ai fuoriclasse. Sempre al limite, sempre a difendersi dalla pressione delle McLaren, su una vettura inferiore: Tsunoda 12° all’esordio. Senza punti, il giapponese li hanno presi Hadjar, Albon e Bearman (un piccolo miracolo per il rookie britannico della Haas). Max è a un punto da Norris nel Mondiale ed è clamoroso con le difficoltà che ha sofferto, la McLaren avrebbe potuto vincerla se avesse fatto passare Piastri che aveva un ritmo superiore a quello di Norris. Ma non era semplice dare ordini di scuderia in una situazione dove comunque si è portato a casa un doppio podio e l’allungo nella classifica costruttori. Norris però ha sempre con quell’espressione del «vorrei ma non posso», la sua scarsa cattiveria fa dubitare che possa diventare un campione del mondo. «Abbiamo dato tutto dall’inizio dalla fine, non potevamo fare di più e Verstappen ha meritato. Nel complesso il weekend è stato buono. Non siamo riusciti a vincere ma stiamo comunque migliorando».
E la Ferrari? Si è vista la miglior Rossa del 2025, ci voleva poco, e per questo è abbastanza allarmante. Leclerc ha concluso com’era partito: quarto a 16” da Verstappen, senza possibilità di attaccare davanti ma nemmeno in affanno nel difendersi dietro da Russell e da un formidabile Antonelli (miglior giro nel finale, una maturità impressionante). Il distacco dai migliori è di circa tre decimi, recuperabili, nella migliore delle ipotesi, attraverso una migliore comprensione della macchina e attraverso quegli aggiornamenti che arriveranno nelle prossime settimane. E comunque è uno scenario lontanissimo da quello trionfale del pre-campionato quando l’obiettivo era vincere i due titoli: tre gare senza podi. Inutile girarci troppo intorno, il potenziale della SF-25 per ora questo è. Lo amette anche Vasseur: «La gara rispecchia i valori reali, eravamo fra i due e i tre decimi più lenti».
Charles ha guidato con intelligenza, senza strafare. Hamilton ha provato una strategia alternativa: scattava con le gomme dure anziché con le medie, un lampo in avvio e poi una domenica nell’oscurità del centro-gruppo. Ha pagato scelte non efficaci sugli assetti che hanno compromesso le qualifiche e dunque anche la gara. Al di là della vittoria nella Sprint in Cina, si sta verificando lo scenario previsto: Leclerc è davanti al compagno, Lewis deve ancora adattarsi. Soffre chi cambia, da incubo il passaggio di Sainz alla Williams:senza punti e ancora battuto da Albon.
Da sogno invece l’avvio di campionato di Kimi Antonelli, quinto in classifica davanti a Leclerc. Non un errore finora, a 18 anni.