di
Giuliano Delli Paoli

Il nuovo corso del rapper, cantato anche nel disco «Grande anima», in uscita domani: «In mano per anni a un’assurda follia, volevo tanto, ho sempre inseguito il futuro e mai il presente. È giunto il momento del qui e ora»

Dalla spiritualità delle tribù indiane al codice dell’anima descritto dall’analista newyorchese James Hillman alla centralità della famiglia. Sono i tre sentieri che illuminano il cammino artistico intrapreso da Clementino nel suo nuovo album, «Grande anima», in uscita domani. Il musicista napoletano ripone per un attimo i panni del rapper per indossare quelli del cantautore, in quindici canzoni che formano un viaggio interiore compiuto da Clementino insieme con Gigi D’Alessio, Negrita, Settembre, Greg Rega, Calmo, Ugo Crepa e Ste. Voci a supporto di un racconto emotivo inedito per il quarantaduenne Clemente Maccaro. «Con Grande anima compio il mio primo grande giro di boa», le prime parole dell’artista per spiegare lo stato d’animo al centro dell’Lp.

In «Risveglio» canta: «La paura dell’ignoto ci spinge alla follia». In che senso?
«Ho cercato di capire perché ero in mano a questa assurda follia per anni. Volevo sempre tanto, volevo sempre arrivare il più lontano possibile, ho sempre inseguito il futuro e mai il presente. E così mi sono allontanato da ciò che conta davvero. Ma è giunto il momento di tornare al qui e ora».



















































Quindi, per dirla con Vasco, anche per lei la vita è tutto un equilibrio sopra la follia.
«Senz’altro. E bisogna danzare con la vita, senza mai forzare le cose, accettare tutto quello che l’universo ci offre».

Da dove nasce questa sua nuova spiritualità?
«Ho viaggiato moltissimo negli ultimi anni, dall’India al Kenya. E ho capito che il superfluo è tanto. Ogni volta che tornavo a casa, mettevo sempre la penna sul foglio per raccontarmi. Poi ho letto molti libri che mi hanno aperto a nuovi mondi».

Ad esempio?
«“Il codice dell’anima” e “La forza del carattere”, entrambi di Hillman. Sono testi sulla spiritualità umana e su concetti importanti come il daimon. Il primo è anche il titolo di una canzone presente nell’album».

Che peraltro canta con Gigi D’Alessio dopo un estratto della «Preghiera del Clown» recitata da Totò nel film di Mario Mattioli «Il più comico spettacolo del mondo».
«Ho chiamato Gigi per amplificare ancora di più il significato del brano e il suo gancio con il libro di Hillman, il duetto con lui è dunque un cerchio magico che si chiude, così come lo sono le parole di Totò».

Come mai ci sono così tante chitarre nelle sue nuove canzoni?
«Perché volevo dare un respiro mediterraneo alle melodie. Ho capito negli anni di avere molte più sfumature sull’aspetto musicale. Per questo disco ho scritto poi più di cento canzoni, alcune di rap crudo e reggae, che però ho scartato, visto che volevo fare un album di cantautorato».

E che fine faranno i brani scartati?

«Serviranno ad altri dischi, visto che farò uscire più in là anche un album in stile boom bap. Non abbandonerò mai il mio stile, le mie radici sonore sono sempre lì».

Tanto diario di bordo, ma l’amore?
«In realtà c’è tutto nel disco, che parte con una persona che sta pregando perché vuole riprendersi e poi racconta la sua vita turbolenta. L’amore spunta invece nella seconda parte, prima della penultima canzone, “Giorni nostri”, che non è nient’altro che il mio ritorno a casa».

Dunque non è più single?
«Sono felicemente fidanzato con Roberta da quattro mesi».

Ed è tornato dai suoi.
«Anche. Ora infatti trascorro molto più tempo con la mia famiglia. Non abito più a Milano ma a Nola, la mia città, e ho anche comprato casa».

Insomma un ritorno totale all’ovile.
«Sono tornato alle mie radici, al mio ristorante di fiducia, al mio barbiere storico, sono tutte cose che per fortuna mi riportano anche con i piedi per terra. Ho bisogno che mio padre mi sgridi per le cose anche più banali, come quando lascio la luce accesa. La famiglia per me è tutto. Mia mamma mi ha introdotto alla chitarra, al teatro, a lei devo la mia carriera. Mio fratello e mia sorella mi hanno a loro volta sostenuto in ogni mia scelta. Sto benissimo. E vorrei che fosse sempre così». 


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24 luglio 2025 ( modifica il 24 luglio 2025 | 10:34)