Bugie raccontate con la serietà di un cinegiornale, attori che fingono di essere testimoni oculari di eventi mai successi, interviste inventate di sana pianta: il Piemonte Documenteur Film Fest è pronto a tornare, più spavaldo che mai. Da ieri (sabato 23 agosto), per una settimana, i borghi delle Langhe si trasformano in un gigantesco set diffuso, dove sei troupe da tutta Italia si sfideranno a colpi di falsi documentari. Una gara di creatività e faccia tosta, con un unico obiettivo: realizzare il mockumentary -parola formata dai termini mock, «fare il verso», e documentary – più convincente di sempre.

Nato nel 2009 in valle Po da un’idea di Carlotta Givo, il festival – organizzato dall’associazione Cinelabio con RecTv Produzioni e una rete di partner – è diventato un appuntamento cult. Un elogio alla bugia in formato full Hd, che mette in scena 120 ore di riprese e invenzioni sfrenate. «Il Piemonte Documenteur Film Fest è un evento unico che continua a interrogare il confine tra realtà e finzione – racconta la direttrice Ilaria Chiesa –. Quest’anno vogliamo ancora di più riflettere sul potere del cinema come strumento per decifrare il presente e immaginare scenari possibili».

Gli scenari, a dire il vero, saranno spesso improbabili e surreali. Perché l’arte della bugia, qui, è premiata. E i premi sono veri: tremila euro della giuria, un riconoscimento della critica, una menzione per il miglior attore e persino l’applausometro per il premio del pubblico. Senza dimenticare i canali di distribuzione: Shortsfit, ShorTO Film Market e Bref International Short Film Festival.

Quest’anno i set sono sparsi tra Monforte, Murazzano, Novello, Roddino, Rodello e Treiso. A invadere i borghi saranno i Bucanieri del Barbera, i Salvatore e Matti, gli EPG Studio da Palermo, i bolognesi Tortellini&Caciot, gli Exquisite Corps e i Pop Shorts. Una geografia del falso che unisce Nord e Sud, con troupe pronte a convincere il pubblico che sì, nelle Langhe ci sono pirati, extraterrestri, culti segreti o qualsiasi altra trovata narrativa la fantasia saprà partorire. La giuria è all’altezza del compito ingrato: distinguere la bugia ben raccontata da quella malriuscita. Ci penseranno firme del giornalismo, documentaristi e direttrici di festival. Una squadra che conosce il valore della verità, ma che per una settimana si divertirà a premiare la menzogna.

Gran finale sabato 30 agosto, con proiezioni e premiazioni all’auditorium Horszowski di Monforte (ingresso gratuito). Prima, dalle 19, street food della Pro loco e dj set di OTR radio. Così, tra bugie che sembrano più autentiche del vero e paesaggi da cartolina, il Piemonte Documenteur Film Fest conferma la sua natura di festival che non si prende troppo sul serio, ma che prende molto sul serio la voglia di raccontare storie. Anche quando sono inventate. Anzi, soprattutto.