Il caso Musta Rè finisce anche in Parlamento. La deputata Stefania Ascari (Movimento 5 Stelle) ha presentato una interrogazione a risposta scritta rivolta al ministro dell’Interno, di giustizia e della cultura dopo che un brano del trapper italo-egiziano che abita a Piacenza è stato condiviso su Youtube. Sulla nota piattaforma Musta Rè era stato in precedenza oscurato: ora una clip, che parla ed è ambientata a Piacenza, è visibile. La questione è stata sollevata dalla consigliera comunale Sara Soresi (Fratelli d’Italia). «La Corte di Cassazione – si legge nel testo dell’interrogazione di Ascari (M5s) – ha recentemente confermato il sequestro del canale YouTube e degli indirizzi web riconducibili al trapper Musta Rè, accusato di istigazione a delinquere. Secondo il tribunale del Riesame di Piacenza, i contenuti delle canzoni pubblicate dall’indagato “inneggiano in maniera inequivoca alla violenza, anche armata, quale metodo di risoluzione delle controversie e allo spaccio di stupefacenti quale attività principale, attraverso la quale procacciarsi i mezzi di sussistenza”. Nonostante la conferma del sequestro da parte della Suprema Corte, alcuni brani del trapper risulterebbero ancora accessibili in rete, diffusi attraverso piattaforme e canali alternativi, con il rischio che continuino a veicolare messaggi di istigazione alla violenza e al crimine, soprattutto verso i più giovani. Tali contenuti, diffusi senza filtri e facilmente fruibili online, contribuiscono a legittimare modelli di comportamento pericolosi, in particolare in contesti già segnati da disagio sociale e criminalità organizzata».
Ora Ascari chiede di sapere «se i Ministri interessati siano a conoscenza della circostanza per cui alcuni brani del trapper Musta Rè risulterebbero ancora accessibili in rete, nonostante il sequestro disposto dal tribunale e confermato dalla Cassazione». «Inoltre, quali urgenti iniziative si intendano adottare per assicurare l’effettiva rimozione di tali contenuti da tutte le piattaforme digitali e social, in modo da impedire la prosecuzione della loro diffusione». La deputata pentastellata chiede di sapere «se non ritengano necessario rafforzare la cooperazione con le piattaforme online per garantire la tempestiva e completa esecuzione dei provvedimenti giudiziari di sequestro e oscuramento, evitando che contenuti che inneggiano alla violenza e allo spaccio continuino a circolare liberamente». «Quali azioni – conclude la parlamentare – si intendano promuovere, anche sul piano culturale ed educativo, per contrastare la diffusione di modelli devianti che legittimano comportamenti criminali e pericolosi per i giovani?».