Tra i formaggi italiani a latte crudo i più noti sono i formaggi di malga, conosciuti anche come formaggi d’alpeggio, prodotti soprattutto nelle zone di montagna. La legge impone di segnalare in etichetta se il formaggio sia stato realizzato con il latte crudo, ma l’obbligo può comunque venire meno se il prodotto ha una stagionatura superiore a 60 giorni che abbatte il rischio di proliferazione dei patogeni. I seguenti sono formaggi a latte crudo, rischiosi per determinati soggetti:

  • Pecorino Toscano
  • Roquefort
  • Fontina
  • Taleggio
  • Brie de Meaux
  • Camembert de Normandie

Anche durante la gravidanza, è consigliabile evitare i formaggi a latte crudo non stagionati per ridurre il rischio di listeriosi e altre infezioni. In generale per capire se un formaggio sia fatto con latte crudo, è ottimale controllare l’etichetta dato che spesso è specificato. Lo stesso per capire se un formaggio sia pastorizzato. Il gorgonzola con Denominazione di Origine Protetta (Dop), invece, è prodotto esclusivamente con latte vaccino intero pastorizzato, come disposto dal disciplinare di produzione, mentre succedanei erborinati non sono esenti da rischi. È sempre opportuno consultare le etichette per verificare la provenienza e le caratteristiche del prodotto, in modo da assicurarsi che il formaggio acquistato sia conforme alle specifiche normative