La Vuelta a España 2025 ha scritto una pagina nuova e inattesa della sua storia: per la prima volta la corsa spagnola è partita dall’Italia, trasformando Torino e il Piemonte nel grande palcoscenico d’apertura. La tappa inaugurale, partita dalla maestosa Reggia di Venaria Reale, si è conclusa nel cuore di Novara, dove migliaia di persone hanno atteso i corridori per un arrivo che resterà nella memoria della città.

 

 

A imporsi è stato Jasper Philipsen. Il belga dell’Alpecin-Deceuninck, già noto per essere uno degli sprinter più temuti del gruppo, ha colto al volo l’occasione: una volata lanciata con tempismo perfetto e vinta con la forza che contraddistingue i grandi campioni. Al traguardo ha trovato la folla ad acclamarlo e la prima Maglia Rossa da indossare con orgoglio.

 

 

Alle sue spalle, Ethan Vernon (Israel-Premier Tech) ha provato a resistere, mentre il venezuelano Orluis Aular (Movistar) ha conquistato un meritato terzo posto. Non è mancato l’applauso del pubblico italiano per Elia Viviani, quarto e sempre protagonista quando c’è da giocarsi la volata.

 

 

La corsa era stata animata in precedenza da un tentativo coraggioso dello spagnolo Hugo de la Calle, in fuga solitaria per decine di chilometri prima di essere ripreso dal gruppo a meno di quaranta dall’arrivo. Poi, come spesso accade nelle tappe di apertura, sono state le squadre dei velocisti a prendere il controllo, preparando il terreno per un finale esplosivo.

 

 

Quando il traguardo di Novara si è avvicinato, le strade della città si sono trasformate in un lungo serpentone di colori e bandiere: un’accoglienza calda e partecipe, che ha sorpreso anche molti atleti. “È bellissimo correre in Italia – ha detto Philipsen dopo l’arrivo – il pubblico qui ti dà una spinta in più. Vincere la prima tappa e indossare la Maglia Rossa è speciale”.

 

 

Per la città piemontese è stato un giorno da ricordare: Novara si è trasformata per qualche ora in capitale del ciclismo mondiale, con un’atmosfera di festa che ha coinvolto famiglie, tifosi e semplici curiosi. Una tappa di 186 chilometri che ha unito la regalità di Torino al calore della pianura novarese, dimostrando che lo sport può davvero diventare patrimonio di tutti.

Ora la Vuelta continuerà il suo viaggio, ma l’immagine del gruppo che sfreccia sul viale finale resterà a lungo impressa negli occhi dei novaresi. E chissà che questo arrivo non sia soltanto l’inizio di un legame più profondo tra il grande ciclismo e il Piemonte.

 

 


 
Da Alba a Limonte P.te

 

Ma il ciclismo è anche ritmo, colpi di scena, fatica e testa. E oggi, la Vuelta si accende sul serio. Si parte da Alba e si arriva a Limone Piemonte dopo 159,6 km che pestano leggermente ma costantemente sulla gamba dei corridori. Il cuore della frazione? La salita finale, 9,8 km al 5,1% di pendenza media, ma con punte significative nel finale, che possono già far emergere i primi uomini forti della generale.

  


 
Cosa ci racconterà Limone Piemonte?

 

La tappa potrebbe essere un piccolo spartiacque. I distacchi potrebbero essere contenuti, ma non trascurabili: un attacco ben piazzato negli ultimi chilometri può segnare la classifica o regalare i primi squilli importanti. Tra i favoriti per una possibile affermazione: Giulio Ciccone, João Almeida, Jonas Vingegaard, Juan Ayuso, Ben O’Connor, Tom Pidcock, e tra i nomi da tenere d’occhio Egan Bernal e Matteo Jorgenson.