di
Federico Fubini

Ihor Klymenko: «Nelle prossime due settimane Trump non potrà non accorgersene»

Ihor Klymenko, ministro dell’Interno ucraino, non crede affatto che Vladimir Putin intenda arrivare a un accordo di pace. E conta che entro due settimane Donald Trump lo capisca.

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Ministro, come interpreta l’attivismo attorno al vertice fra Trump e Putin in Alaska e alla visita dei leader europei alla Casa Bianca?
«Il nostro presidente, Volodymyr Zelensky, ha detto chiaramente che noi vogliamo la pace. Putin diffonde informazioni distorte, per esempio quando dice che anche la Russia vuole partecipare a un sistema di garanzie di sicurezza. Ma una pace reale può essere solo una pace giusta. Purtroppo questa guerra ci ha già portato troppe perdite umane e ha rigettato indietro la nostra economia di un quarto di secolo».

Ma come interpreta le apparenti aperture di Putin a Trump in Alaska?

«Non fanno che mostrare il desiderio di proseguire nell’aggressione».

Cosa glielo fa pensare?

«Durante la settimana dei negoziati di pace e dei colloqui con Trump, prima in Alaska e poi a Washington, abbiamo subito più di 1.500 attacchi contro abitazioni e infrastrutture civili. Cosa ci dice questo della serietà delle intenzioni russe di concludere una pace? Solo nel 2025 abbiamo avuto 55 mila attacchi su case e strutture della vita civile. Fanno 242 attacchi al giorno, uno ogni sei minuti. Oltre 1.300 cittadini hanno perso la vita, di cui cinquanta bambini».

Intende dire, nel 2025?

«Certo, solo quest’anno. E solo nella settimana attorno ai vertici in Alaska e a Washington, fra il 17 e il 22 agosto, abbiamo avuto un’aumento degli attacchi aerei. I russi non stanno cercando di distruggere solo il nostro esercito. Vogliono distruggere la resistenza della popolazione e la spina dorsale della vita civile. Queste azioni segnalano le loro intenzioni in vista dell’autunno e dell’inverno. Vogliono terrorizzare la cittadinanza, vogliono renderla esausta in modo che alla fine accetti una pace a qualunque prezzo». 

Come valuta la situazione al fronte?

«Oggi la linea del fronte corre lungo 1.300 chilometri. I russi hanno due dozzine di sistemi di lancio di missili Iskander capaci di operare in ogni momento e stanno usando centinaia, migliaia di droni al giorno. Cosa dice questo del loro impegno per la pace? La fine della guerra a cui puntano è alle loro condizioni: vogliono soggiogare l’Ucraina. Credo che vorrebbero poi usare la loro posizione in Ucraina come leva per minacciare e ricattare l’Unione europea. Se riuscissero a spezzare la nostra resistenza, se dovessero arrivare a imporre una pace alle loro condizioni, la voglia di esercitare un’influenza militare e politica in Europa non potrà che crescere».

Vede degli indizi?

«Mosca sta già muovendo ogni passo e facendo ogni sforzo per far sì che l’Unione europea, non solo l’Ucraina, non sia in grado di contrastare l’apparato militare-industriale russo».

In sostanza Putin sta ingannando Trump sui negoziati di pace?
«Cerca di protrarre la guerra, per far avanzare il suo esercito e poi negoziare da una posizione di forza. L’obiettivo strategico dei russi resta la distruzione del nostro Stato, infatti continuano a chiamarci “l’ex Ucraina”. È difficile dar fede a una classe politica che persegue una strategia del genere».

Ma la Russia ha i mezzi per raggiungere questi obiettivi?
«Stanno cercando di risparmiare risorse e aumentare le capacità militari. Perciò ora accettano il gioco degli incontri multilaterali: sono cauti, soprattutto per evitare nuove sanzioni. E la pausa di cui si parla a loro serve per tirare il fiato e accumulare potenziale militare. Hanno bisogno di tempo anche per cercare di destabilizzare la situazione all’interno dell’Ucraina, con campagne di disinformazione sul reclutamento, sulle autorità pubbliche e la vita politica».

Ritiene che Trump giungerà alle vostre stesse conclusioni?
«Credo che nel giro di due settimane Trump, in quanto persona interessata alla pace, sarà in grado di leggere perfettamente quale sia la prospettiva dei russi e di vedere la verità dietro le intenzioni asserite. Quanto a noi, sapremo difenderci e resistere sulla linea del fronte».

Senza un aumento del sostegno dell’Europa e degli Stati Uniti, l’Ucraina può sostenere la guerra?
«Per noi resta difficile rendere sicura la popolazione senza nuove riserve di munizioni e un miglioramento costante delle difese aree. Ogni notte abbiamo fra cinquecento e mille obiettivi aerei da abbattere, fra missili e droni. Quando i russi attaccano, prima usano una cinquantina di droni per esaurire le nostre difese antiaeree, poi lanciano missili da crociera e missili balistici. Per questo ci servono un’antiaerea robusta ed efficiente e delle garanzie di sicurezza».

Può fare un esempio dei tentativi di destabilizzazione all’interno dell’Ucraina da parte russa?
«Solo nel 2024 hanno reclutato 95 minorenni sui social media, promettendo dei premi, e li hanno spinti a compiere 114 atti di sabotaggio con incendi o esplosivo in uffici postali, sedi del governo, veicoli militari». 

24 agosto 2025 ( modifica il 24 agosto 2025 | 09:35)