Intervista di Saverio Villa

Andrea Kimi Antonelli, nato a Bologna e non ancora diciannovenne, è alla sua prima stagione di F1. Corre con la Mercedes-Amg Petronas, dove è arrivato al posto di Lewis Hamilton, e in questi giorni è in Italia per disputare il GP dell’Emilia Romagna a Imola, cioè la pista di casa sua. L’abbiamo intervistato nel corso di un evento organizzato nel Petronas Global Research & Technology Centre di Santena, alle porte di Torino, dall’Unione Italiana Giornalisti dell’Automobile.

Come affronti mentalmente i weekend di gara?

Sono un debuttante e il livello della F1 è estremamente alto, quindi in ogni weekend di gara, già dal giovedì, cerco di fare tesoro di tutte le cose che succedono e di mantenere sempre il mio livello di intensità al top. E imparo sempre al massimo. Cerco di stare tranquillo, di conservare sempre la mia routine. Mi concentro pensando che posso sempre dare il meglio perché dietro di me c’è tutta una squadra che lavora per mettermi a disposizione la macchina più efficace per scendere in pista.

Formel 1 – Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team, Saudi-Arabien Grand Prix 2025. Kimi Antonelli
Formula One – Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team, 2025 Saudi Arabian Grand Prix. Kimi Antonelli
Sei autocritico?

Essere autocritici è importantissimo, me l’ha sempre insegnato mio padre, perché ti aiuta a migliorare. Ma non bisogna essere troppo autocritici. Occorre sempre analizzare le cose in modo chiaro, perché ovviamente non puoi sempre scaricare tutte le colpe su di te. Quando scendo dalla macchina prima di tutto mi chiedo se ho fatto quello che dovevo fare, se potevo fare meglio ed eventualmente come avrei potuto fare meglio. Poi mi occupo del resto. Però inizialmente metto sempre me davanti, perché soprattutto in questo momento non faccio certo tutto perfettamente.

E invece come gestisci le critiche?

Bisogna sempre capire se sono critiche sulle quali si può costruire qualcosa o se non hanno neanche senso. Quelle che ricevo dal team sono sempre costruttive, perché la mia squadra non farebbe mani niente che possa penalizzarmi in qualche modo. Loro cercano sempre di farmi migliorare. Se invece ricevo una critica da una “nonna Pina” che non conosco neanche e che magari non segue neanche lo sport, so che non mi serve perché probabilmente non sa neanche cosa sta dicendo.

Formel 1 – Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team, Saudi-Arabien Grand Prix 2025. Kimi Antonelli
Formula One – Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team, 2025 Saudi Arabian Grand Prix. Kimi Antonelli
Se il Kimi di oggi incontrasse il Kimi bambino cosa gli direbbe?

Gli direi che allora credevo poco in me stesso e mi preoccupavo troppo di quello che pensavano gli altri. E quando andavo in pista ero teso perché pensavo che se non avessi fatto quello che dovevo le persone avrebbero creduto meno in me e non sarebbero state contente. Quindi gli direi di non preoccuparsi di quello che pensano le altre persone. Specialmente quelle che non sono vicine a te, che non conosci bene. Perché le persone di cui ti importa e che ti sono molto vicine non ti giudicheranno mai, anzi cercheranno sempre di aiutarti. E anche se ti fanno delle critiche sono sempre costruttive. E di credere sempre in te. Perché se non credi in quello che sai fare e che puoi fare è come tirare il freno a mano e non riesci a esprimere il tuo potenziale. E poi gli direi di divertirsi.

Cos’è per te la felicità?

Felicità… Alla fine io sono felice, perché faccio quello che amo, ho una bella famiglia dietro di me, che mi aiuta sempre. Ho tante persone che mi supportano, sono in un grandissimo team, quindi ho le persone giuste intorno a me per andare forte. La felicità per me è questa. Perché anche se questa vita a volte può essere stressante, fa parte dei sacrifici che devi affrontare.

Quando sei in macchina in che lingua pensi?

In inglese, perché purtroppo in F1 si parla solo in inglese. Però sto provando a portare un po’ di italianità nel team. Anche se c’è ancora tanto lavoro da fare. Soprattutto nel cibo. Sto cercando anche di educare anche il mio ingegnere di pista “Bono” (Peter Bonnington, n.d.r.) perché lui mangia curry tutti i giorni durante il weekend di gara. Lui potrebbe vivere di curry.

Mi ha detto che anche a Bologna ha trovato un ristorante indiano dove va a mangiare il curry con gli altri ingegneri e allora gli ho detto che una sera lo porterò a mangiare del cibo decente. Comunque venerdì (il giorno delle prime prove libere a Imola, n.d.r) porterò in pista lasagne per 100 persone, anche se non so quanti cavolo di furgoni ci serviranno. Ma le porterò per tutti per far provare loro del cibo vero.

Formel 1 – Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team, Bahrain Test 2025. Kimi Antonelli
Formula One – Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team, Bahrain Test 2025. Kimi Antonelli
Cosa ti riesce meglio nella tua guida e cosa ti riesce meno. E soprattutto cosa fai per migliorarti?

C’è sempre qualcosa da migliorare. All’inizio della stagione ho cercato di lavorare tanto sulla qualifica e questo a Miami ha dato i suoi frutti (pole position nella gara sprint, n.d.r.) e cercherò di ripetermi in questo weekend perché sarebbe bellissimo. Comunque devo migliorare nel “mettere insieme” tutto il weekend, perché magari faccio una bella qualifica ma poi la gara va meno bene. Oppure faccio una qualifica così così ma poi la gara va molto meglio. Ma questo viene anche con l’esperienza, perché ogni gara è una situazione diversa. E anche le gomme nella maggior parte dei casi sono diverse di gara in gara, quindi alla fine ci sono tante cose da tenere in considerazione.

Dopo le gare come ti rilassi?

Dopo il weekend di gara vado in fabbrica dal team e cerco di analizzare la gara per capire dove potevo fare meglio in modo da applicarlo nella gara successiva. Certo quando ci sono gare consecutive è più difficile perché c’è meno tempo e tutto è un po’ più di fretta. Quando sei fuori dall’Europa serve un giorno per viaggiare, un altro giorno per riposare e poi sei di nuovo in pista. Comunque quando ho una settimana libera mi riposo mentalmente ma ho anche più tempo per analizzare tutte le informazioni. Un weekend di gara dà un sacco di dati e ci vuole tanto tempo, soprattutto nel mio caso, per capirli.

Nella guida qual è il mix tra istinto e razionalità?

Quando ti rendi conto che stai guidando di istinto è una bellissima sensazione perché è come se mettessi il pilota automatico e fai tutto senza neanche pensarci. E tutto ti viene in modo naturale. Però non puoi guidare solo di istinto perché devi anche pensare a quello che ti accade. Nella F1 di oggi, con tutti i bottoni che hai sul volante, devi pensare bene a quello che fai, perché se vai a toccare un bottone a caso magari mandi in tilt qualcosa e il team non è contento.

2025 Miami Grand Prix, Friday – LAT Images

Però un giro in qualifica è una situazione in cui guidi tutto di istinto, in modo naturale, ed è davvero bello che viene quando ti senti molto confidente nella macchina e allora riesci a spingerla al massimo. Ma durante un test di “long run” ero in quella modalità e il mio ingegnere di pista mi ha parlato in cuffia: mi ha mandato in tilt perché, sono uscito di colpo da quella modalità e mi sono distratto, perché in quel momento non ero pienamente consapevole di quello che stavo facendo. Lì ho imparato che in certi momenti bisogna avere tutto sotto controllo perché se capita qualcosa di inaspettato occorre essere pronti.

Quali sono i tuoi idoli e perché?

Ayrton Senna e, fuori dal mortorsport, Michael Jordan, che mi ha fatto appassionare al basket. E poi sicuramente mio padre e mia madre. Senna non solo per il grande pilota che è stato ma anche per la persona che era al di fuori delle corse. Quello che è riuscito a creare è stato veramente incredibile. L’anno scorso sono andato all’istituto a San Paolo e ho visto tutto quello che fanno per i giovani che non hanno la possibilità di studiare. Lui ha cercato di dare tanto a un Paese che era in grandissima difficoltà.

Jordan invece mi ha impressionato per quanto teneva allo sport e quanto tempo gli dedicava. E mi ha insegnato quanto è importante essere presente sul momento ed essere concentrati, perché questo va veramente la differenza. E anche quanto è importante lavorare quando non si è in gara. Prepararsi fisicamente e mentalmente, perché sono cose che fanno la differenza. Però mio padre e mia madre sono quelli che mi hanno insegnato tutto, mi hanno fatto diventare la persona che sono oggi e sono i miei fan numero 1. Sono molto contento che mio padre venga a tutte le gare quest’anno e mia madre sarà con mia sorella a Imola. Ci sono sempre stati e mi hanno sempre aiutato, quindi sono i miei idoli.

Al di fuori della F1 quali sport segui?

Seguo molto la MotoGP e quest’anno andrò al Mugello e a Misano. Sicuramente il basket e anche un po’ il calcio, soprattutto perché seguo il Bologna. Però da piccolo ero fan del Barcellona e di Messi

Hai dei rituali scaramantici?

Sono abbastanza scaramantico. Scendo e salgo dalla macchina sempre dal lato sinistro, anche perché è molto più comodo dove sono posizionato nel box Mercedes. Però l’ho sempre fatto. Nel riscaldamento fisico faccio sempre gli stessi esercizi e nello stesso ordine. E poi piego sempre i vestiti e li posiziono sempre nello stesso ordine e nello stesso modo. Poi non mi piace usare roba nuova prima di una sessione di pista. Ad esempio preferisco usare gli stessi guanti, ma quest’anno la sfiga è che i guanti sono bianchi e dopo una sessione diventano neri. Però lo faccio lo stesso, perché quando sono nuovi il feeling sul volante non è lo stesso. E anche per le scarpe è la stessa cosa. Quest’anno abbiamo centinaia di scarpe e guanti ma uso sempre gli stessi. Dovrò regalarne un po’.

Formel 1 – Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team, China Grand Prix 2025. Kimi Antonelli
Formula One – Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team, 2025 Chinese Grand Prix. Kimi Antonelli
Su quale pista non vedi l’ora di correre e qual è la tua preferita?

Sicuramente Imola mi piace moltissimo e non vedo l’ora di correrci. Ma comunque non vedo l’ora di tutte le prossime gare, perché è la mia prima stagione di F1 e ogni weekend è davvero speciale.

Come fai a coniugare studio e F1?

Non è facile perché quest’anno gli impegni sono duplicati e ho fatto molta più fatica a rimanere in pari con il programma, però adesso ho l’esame di maturità (in Relazioni internazionali e marketing, n.d.r.) e cerco comunque di studiare. Anche ieri ero libero ed ero a casa, quindi ho cercato di farlo il più possibile. Poi proverò a farlo anche dopo il weekend di Imola e magari anche stasera quando arrivo a casa.

Ma studiare è importante e anche mia madre ci tiene tanto, per cui cercherò di fare questo esame, così poi potrò dedicarmi alle gare. Non è facile ma devo dire che ho anche l’aiuto della scuola e dei miei compagni, che comunque mi mandano il materiale. E sinceramente non è facile anche perché dopo una giornata in pista studiare è l’ultima cosa che vorrei fare. Ma dopo tutti questi anni in cui ho studiato e sono arrivato alla quinta e anche dopo tutti gli aiuti che ho ricevuto sarebbe un peccato mollare proprio alla fine.

Quando sei entrato nel mondo dei grandi piloti che tipo di accoglienza hai avuto?

Sai, alla fine della giornata ogni pilota pensa per sé stesso. Però ci sono stati piloti che mi hanno accolto molto bene. Soprattutto durante la “drivers parade” (la sfilata prima della gara, n.d.r.) ci scambiamo due parole su come sta andando il weekend o sulla stagione in generale. Fin qui mi sono trovato bene, però una volta che sei in pista siamo tutti nemici. Non ci sono amici.

2025 Miami Grand Prix, Saturday – Giacomo Crapanzano
Quali sino i rumori, i colori e gli odori che ti legano alla F1?

Per il suono ritornerei ai vecchi V10. Mi ricordo il 2017, alle Finali Mondiali Ferrari al Mugello: un certo punto ha iniziato a girare la monoposto del 2004 di Schumacher e da dove ero io sentivi praticamente tutto il giro. Di colori ce ne sarebbero tanti. Sicuramente il rosso, ma anche il bianco e nero della bandiera a scacchi. E per l’odore: quello della benzina che senti nel box quando accendi la macchina. A me è sempre piaciuto fin dai tempi del kart. E poi, nei weekend di gara, sai quando senti quell’aria di competizione? L’odore della sfida, l’atmosfera che c’è. È diverso tra quando fai un test e quando vai in una gara. Lo senti.

Di solito come ti vesti?

Mi piace vestirmi abbastanza casual, ma comunque una casual elegante. In pista metto sempre dei jeans lunghi o dei pantaloni eleganti lunghi anche se fa caldo. Perché lo trovo giusto per l’ambiente nel quale lavoro. Colore: solitamente nero ma anche blu, che mi piace molto. Mentre a casa uso pantaloncini e magliette a maniche corte o pantaloni della tuta per stare comodo. Però ho già messo lo smoking. La prima volta è stato nel 2021 alle premiazioni Fia del kart

Quanto è importante la sicurezza in F1?

È importantissima perché ogni anno le macchine diventano sempre più veloci. Sai che il rischio ci sarà sempre ma sapere che la macchina raggiunge standard di sicurezza molto alti ti permette di andare in pista e di spingere subito molto forte. La Fia ha fatto un lavoro pazzesco in questi anni, non solo per quanto riguarda la scocca ma anche quando nel 2018 ha in introdotto l’halo (la barra curva a protezione della testa del pilota, n d.r.) che è stata una delle invenzioni più incredibili della federazione. All’inizio un po’ tutti ce ne lamentavamo, ma alla fine ci siamo resi conto che è stata una delle cose più utili che sono state introdotte.

Formel 1 – Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team, Bahrain Test 2025. Kimi Antonelli
Formula One – Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team, Bahrain Test 2025. Kimi Antonelli