Rientra nel ristretto novero dei possibili candidati al ruolo di guastafeste nel preannunciato duello tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz per la vittoria dell’Open degli Stati Uniti 2025. Holger Rune è pronto all’esordio nell’ultimo Slam stagionale, affronterà l’olandese Botic van de Zandschulp nel match di primo turno.

Il danese ha rilasciato una dettagliata intervista al Guardian nella quale ha parlato delle sue ambizioni di successo in uno Slam, del rapporto di collaborazione con Andre Agassi e del confronto tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz.

Sulla possibilità di vincere un titolo Slam: “Ci sono stati giorni in cui mi sono chiesto come avrei potuto riuscirci, ma sono così motivato a trovare un modo per farlo che finisco sempre per cercare modi per lavorare di più e meglio. Fin da bambino, ho sempre avuto ben chiaro che il mio obiettivo nella vita è vincere il maggior numero possibile di titoli del Grand Slam ed essere il numero 1 al mondo. Il mio obiettivo non è battere Jannik e Carlos, ma piuttosto avere la costanza che dimostrano, andando lontano in ogni torneo che giocano. Sento che se creo opportunità di affrontarli regolarmente, alzerò il mio livello. Essere riuscito a batterli, e anche Djokovic qualche anno fa, mi fa pensare di potercela fare”.

Sul rapporto di collaborazione con Andre Agassi: “È stata una mia idea. L’ho chiamato dopo il Roland Garros perché volevo sapere la sua opinione sul mio tennis. Ha un modo davvero unico di intendere lo sport. Passiamo molto tempo insieme e mi aiuta molto sentire la sua opinione. Ci sentiamo al telefono dopo le mie partite. Ha detto chiaramente che mi vede come potenziale vincitore di uno Slam e sono convinto che ci riuscirò“.

Sul confronto tra Sinner e Alcaraz: “Ciò che Sinner ha realizzato è incredibile. Ha tutte le condizioni per avere successo e ha dimostrato quanto sia importante avere fiducia nel processo, crescere ed ottimizzare tutte le risorse. Mi sono sempre sentito più a mio agio a giocare contro di lui che contro Carlos, perché ha più ritmo e le sue palle arrivano ad una velocità simile. La varietà di Alcaraz è impressionante, può sempre fare cose diverse, e questo lo rende imprevedibile. Penso che il livello massimo di Carlos sia superiore a quello di Jannik, ma il livello medio-basso dell’italiano è migliore di quello dello spagnolo“.