L’architetto genovese Alessandro Peritore è uno dei vincitori del concorso  ‘Artefici del nostro Tempo’ della Biennale di Venezia giovani 2025, presentando ‘Alchimia dello spazio’, un progetto selezionato e premiato nell’ambito della Biennale Architettura 2025 – ‘Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva’. Già negli anni scorsi aveva ricevuto riconoscimenti nell’ambito dello stesso concorso. 

Il progetto nasce dall’idea di esprimere l’evoluzione urbana come esperienza visiva e culturale: attraverso l’uso di intelligenza artificiale, Alessandro Peritore ha fuso immagini di città immaginate da diversi architetti della storia, dando vita a paesaggi urbani che racchiudono il dialogo tra memoria, invenzione e futuro. L’intento è stato quello di esplorare come forme architettoniche distanti nel tempo possano fondersi in uno spazio unitario, evocando un senso di continuità e trasformazione. Una vera “alchimia” visiva, dove l’arte digitale diventa ponte tra passato e contemporaneità.

Alchimia dello Spazio

“Questo progetto rappresenta il mio desiderio di raccontare il tempo e la città attraverso le visioni di chi ci ha costruito prima, e chi costruirà dopo. In questo senso la città diventa un tessuto fluido, dove le funzioni si sovrappongono, si trasformano e si intersecano, senza confini rigidi. Per rendere visibile questa visione, ho suddiviso l’immagine unica della città in sezioni. Ogni immagine, ogni porzione, racconta una storia, ma è parte di un unico organismo urbano”, commenta Alessandro Peritore.

Il progetto, che unisce visioni di città immaginate da molteplici architetti nella storia e rielaborate tramite intelligenza artificiale, ha suscitato un importante interesse anche dopo la vittoria, dando vita a una collaborazione curatoriale con il fotografo internazionale George Lagarde, che ha realizzato le fotografie ufficiali dell’architetto.

“La vittoria per la Biennale di Venezia – si legge nel comunicato – sottolinea il potenziale espressivo delle tecniche narrative digitali applicate all’architettura contemporanea, in linea con il tema curatoriale della Biennale 2025, che spinge verso una riflessione collettiva sull’interazione tra intelligenza (umana o artificiale), ambiente e progettazione urbana. Il progetto sarà esposto ufficialmente a Venezia per il periodo della Biennale e rappresenta un’occasione unica per parlare di architettura, tecnologia, e visione collettiva”.

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