Dal 2026 sarà più semplice cambiare fornitore di energia elettrica grazie a procedure più veloci e maggiore libertà per i consumatori. Anche se non tutto sarà immediato come si pensa.

La novità è stata annunciata da Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e promette di ridurre drasticamente i tempi oggi necessari per il passaggio da un gestore all’altro.

Due mesi per cambiare operatore

La notizia è stata presentata da diversi organi di stampa come un cambio in 24 ore, una sorta di operazione quasi istantanea. In realtà, invece, le cose stanno in maniera leggermente diversa, come puntualizza Altroconsumo.

Oggi chi decide di lasciare il proprio operatore luce deve attendere anche due mesi prima che la gestione della fornitura venga effettivamente trasferita. Una lentezza che spesso frena chi vorrebbe approfittare di offerte più vantaggiose sul mercato libero, costringendolo a restare bloccato con tariffe poco competitive. Con la riforma, invece, i tempi saranno sensibilmente ridotti, aprendo a un mercato più flessibile e dinamico.

Luce, cambio operatore in 24 ore?

Il cambio in appena 24 ore in realtà c’è davvero, ma non riguarda direttamente i consumatori: riguarda i fornitori. Saranno infatti i due operatori (quello vecchio e quello nuovo) a dover completare le pratiche tecniche non oltre un giorno lavorativo.

Per i clienti domestici, i tempi reali saranno di circa tre settimane. Non si parla, dunque, di tempistiche immediate, ma si tratta in ogni caso di un netto miglioramento rispetto agli attuali due mesi. In pratica, un consumatore che individua un’offerta più conveniente potrà attivarla in meno di un mese, riducendo così le bollette in tempi più rapidi.

Oggi, infatti, se una tariffa diventa poco competitiva il cliente deve attendere settimane prima di riuscire a cambiare gestore. Con le nuove regole, il passaggio avverrà in tempi più rapidi, rendendo il mercato più dinamico.

Un mercato con tempi di reazione più brevi obbligherà inoltre le aziende a proporre tariffe più aggressive e condizioni migliori.

Gli operatori sono già rassegnati a una sorta di “turismo energetico“, con migliaia di utenti già pronti a saltare da un fornitore all’altro a caccia delle offerte migliori. Facile prevedere che il mercato si riorganizzerà di conseguenza, con offerte che prevederanno benefici per archi temporali più lunghi e premi per chi rientra con il vecchio operatore. Per scoprire la reale evoluzione del mercato, naturalmente, occorrerà pazientare ancora qualche mese.

Quando entrerà in vigore il nuovo sistema

La riforma entrerà in vigore nel 2026 ma una data precisa non è ancora stata fissata. Mancano infatti alcuni aspetti tecnici da definire. È probabile, quindi, che i primi cambiamenti concreti non si vedranno immediatamente all’inizio dell’anno nuovo.

E si ricorda che accorciare i tempi non significa ridurre le garanzie: resterà infatti valido il diritto di ripensamento: entro 14 giorni dalla firma di un contratto, il cliente potrà annullare tutto e tornare con il vecchio fornitore senza penali.

Cambio operatore gas

La novità riguarda esclusivamente l’energia elettrica. Per il gas, al momento, non sono previste modifiche: le pratiche continueranno a seguire i tempi attuali senza accelerazioni