“Oggi la Ocean Viking è stata deliberatamente e violentemente attaccata in acque internazionali dalla Guardia Costiera libica che ha sparato centinaia di colpi contro la nostra nave. Gli 87 sopravvissuti e l’equipaggio stanno bene. Stiamo lavorando a ricostruire gli eventi”. È questa la denuncia di Sos Mediterranee arrivata attraverso un post su X. La Ong ha pubblicato anche le foto dei bossoli e dei finestrini frantumati dai colpi. Gli attivisti a bordo dell’imbarcazione, nelle ultime ore, avevano soccorso un gommone al largo della Libia salvando decine di persone tra cui nove minori non accompagnati.

La polemica sui porti

La nave è ora in navigazione verso le coste italiane, dopo che il Viminale ha indicato Marina di Carrara come porto di sbarco. Prima di annunciare l’attacco della Guardia libica, Sos Mediterranée aveva lamentato la lunga distanza della meta indicata dal ministero, che si trova a 1.300 chilometri dall’area di salvataggio: “Sono tre giorni e mezzo di navigazione che terranno la nostra nave lontana dal Mediterraneo”, ha spiegato la Ong. La giornata, quindi, era stata già segnata da ulteriori polemiche dopo la questione posta dagli attivisti di Mediterranea Saving Humans, che hanno disobbedito al Viminale portando a Trapani i dieci migranti salvati in mare invece che verso la più lontana Genova, come era stato loro indicato. 

La nave Mediterranea, con a bordo dieci naufraghi soccorsi nel Canale di Sicilia, è approdata a Trapani e i migranti a bordo sono già sbarcati, 23 agosto 2025. Si era vista assegnare Genova come porto di sbarco, distante circa 600 miglia nautiche (tre giorni di navigazione) dall'isola di Pantelleria, dove si trovava.
ANSA/Francesco Terracina

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La solidarietà di Sea Watch

Sempre su X, Sea Watch ha scritto: “Solidarietà con l’equipaggio della Ocean Viking di Sos Mediterranee, che oggi è stato attaccato con colpi d’arma da fuoco dalla cosiddetta guardia costiera libica. Cos’altro deve succedere perché l’Italia smetta di finanziare queste pericolose milizie criminali?”.

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