Maria Giovanna Elmi domani 25 agosto festeggerà i suoi 85 anni, ma per tutti è ancora “la Fatina”: l’apice della popolarità l’ha trovata alla fine degli anni ’70, quando per due edizioni ha condotto il Festival di Sanremo, ma è stata un’annunciatrice tv, attrice e cantante per tanti anni. Al Corriere della Sera, Elmi deve il suo soprannome per un programma per ragazzi, “Il dirigibile”, e Fatina è rimasta fino ad oggi.


«Se mi infastidisce? Macché – dice – Un giorno ero a un semaforo a Roma. Inchiodo al passaggio dal giallo al rosso e l’automobilista che segue scende dalla macchina infuriato e schiaccia il naso contro il mio finestrino. Ho paura. Ma anziché insultarmi mi riconosce: “Finalmente ti ho ritrovata, Azzurrina!».





L’infanzia, l’università, la carriera

Nata a Ostia («quando ancora si chiamava Lido di Roma»), aveva i nonni di Certaldo da parte di papà e napoletani da parte di mamma: «Ero piccolissima quando mio papà, direttore di un’agenzia di stampa, venne trasferito a Milano. Dopo cinque anni rientrammo nella Capitale. Trovammo alloggio a via di rasone, quartiere Trieste-Salario. Una casa grande, doveva ospitare sei persone. Le mie amiche venivano a studiare da me per rimirare i miei fratelli, uno più bello dell’altro».


Da grande arrivò l’università, Lettere alla Sapienza, in quegli anni già teatro di contestazioni e politica: «Ma io me ne sno sempre tenuta lontana, allora come adesso. Studiavo, il resto mi interessava poco. Poi la mia vita prese tutt’altra strada, in modo casuale». Da lì partì la sua carriera: «Andavo in spiaggia con il libro in mano, e un giorno una vicina di casa, anche lei al mare, mi chiese di darle un passaggio. “Ma lo sai che hai una faccetta da annunciatrice?” la buttò lì. Detto fatto: andai a via Teulada e riempii un modulo. Fui convocata con un telegramma, e mi vennero fatti seguire due corsi, di dizione e di trucco, perché dovevamo prepararci da sole».


Da annunciatrice, entrò nelle case di milioni di Italiani: «Le altre avevano figli, io no, così mi ritrovavo a lavorare a Natale e a Capodanno, con i tecnici che portavano da casa le lenticchie». Prima delle tv, tante pubblicità l’avevano già resa popolare: «Gli spot allora duravano tre minuti buoni, fu l’occasione per farmi conoscere», racconta. Una vita felice, ma senza figli: «Non è stata una scelta. In seguito a un’operazione non ho più potuto, ma avendo tre fratelli sono piena di nipoti». Qualche anno fa anche un sogno: partecipare a Ballando con le stelle sui pattini, «ma non se ne è fatto niente. Ora non riuscirei più a sostenere tutte quelle ore di pratica e esibizioni, ma se Milly Carlucci mi volesse “ballerina per una notte” non ci penserei due volte».




Ultimo aggiornamento: domenica 24 agosto 2025, 21:38





© RIPRODUZIONE RISERVATA