Poteva essere un match di buon interesse, quello d’apertura della sessione serale agli US Open, e invece diventa, se non routine, quasi per Novak Djokovic. Il serbo batte il padrone di casa Learner Tien, classe 2005 che ha avuto per l’occasione Michael Chang nell’angolo, per 6-1 7-6(3) 6-2, impiegando comunque due ore, 25 minuti e un medical timeout (per qualche piccolo problema al piede sinistro, ma nulla di grave). Adesso per lui un turno in teoria più facile con il qualificato USA Zachary Svajda.

Djokovic comincia subito con buona convinzione, anche se il problema è più legato a Tien, che commette due gratuiti e un doppio fallo per cedere la battuta nel secondo game. Di fatto in campo c’è, se non soltanto il serbo, quasi, perché il suo avversario nei fatti non riesce a incidere in nessun modo: sul 4-1 altro giro di errori gratuiti e servizio perso a zero. A quel punto all’ex numero 1 del mondo serve poco per andare sul 6-1.

C’è più equilibrio, e senz’altro anche maggior presenza in campo di Tien, nel secondo set, che comunque deve lottare di più rispetto a Djokovic nei propri turni di battuta, almeno all’inizio, annullando una palla break nel primo e poi nel quinto game. Improvvisamente, però, è l’americano ad avere le sue chance: sul 3-2 approfitta di due errori del serbo e un proprio vincente di dritto per andare sullo 0-40, solo che a quel punto Djokovic ci mette più attenzione e non lascia scappare l’avversario. Ancor più grande, per Tien, è l’occasione sul 5-4: set point sul 30-40, solo che il 24 volte campione Slam tira giù l’ace prima che qualunque pensiero possa essere formulato. Il 5-5 arriva poi ai vantaggi, quindi si va al tie-break ed è, dal 2-3 in avanti, un dominio di Djokovic che non concede più scampo fino al 7-3.

Il fatto è che Tien, ad ogni modo, il terzo set lo inizia anche bene, riuscendo finalmente a trovare il break a 30 per salire subito sull’1-0. Il problema è, però, che dall’altra parte della rete il nome è quello di Djokovic. E quando il serbo inizia a spingere, il gioco dell’americano inizia a cadere a pezzi: sono cinque i giochi consecutivi da lui persi, quelli che fondamentalmente decidono come si debba chiudere la prima parte di serata sull’Arthur Ashe Stadium. Finisce 6-2, e in due ore e 25 minuti la pratica è conclusa.

Giornata sostanzialmente tranquilla nell’ufficio di Djokovic, che si concede un 26-34 di vincenti-errori gratuiti contro il 18-36 di Tien, nonché un 77%-55% di punti vinti con la prima che molto dice circa l’andamento del match.