Questa mattina, 18 agosto, è stato dimesso uno dei due bambini di Gaza arrivati lo scorso 12 giugno all’ospedale di Borgo Trento, a Verona. Si tratta del bimbo di 5 anni che era stato ricoverato nell’oncoematologia pediatrica diretta dal dottor Simone Cesaro.

Il piccolo paziente era arrivato con una grave condizione di malnutrizione. Insieme a lui c’erano la mamma e il fratellino sano, che è stato in ospedale in regime di ricovero sociale. I tre sono stati trasportati dai mezzi della Croce Bianca in un domicilio individuato per loro dalla Prefettura scaligera.

Equipe Oncoematologia con la mammaLavoratrici della oncoematologia pediatrica dell’Aoui con la mamma del paziente

Dal punto di vista clinico, il bambino ora sta bene e, dopo oltre due mesi di rinutrizione, ha aumentato del 50% il peso corporeo rispetto ai 9,2 chili dell’arrivo. A domicilio proseguirà la profilassi antibiotica, antifungina e antivirale, necessarie per il riscontro di un deficit immunitario di grado moderato. Il paziente verrà poi seguito ambulatorialmente per controllare l’andamento della curva ponderale, continuare gli esami di controllo e definire meglio la natura del deficit immunitario.

«Le indagini effettuate finora hanno escluso alcune malattie costituzionali, cause di malassorbimento, come la fibrosi cistica e la celiachia – ha commentato Cesaro – Le indagini genetiche, comunque, stanno proseguendo. Riteniamo che la condizione di deficit immunitario moderato riscontrato nel paziente, insieme a infezioni intestinali intercorrenti e alle difficoltà ambientali legate alla guerra, siano state la causa del grave malassorbimento intestinale e della malnutrizione riscontrati al momento del ricovero. Adesso che il bambino sta meglio ed è in grado di assumere bene per via orale sia il cibo in dieta libera sia i farmaci, può essere dimesso. Questo permetterà anche alla mamma e al fratellino sano di uscire per la prima volta dalla stanza dell’ospedale dopo ormai oltre 60 giorni di ricovero. La prosecuzione degli esami e dei controlli verrà effettuata con le visite settimanali in ambulatorio».