La notte degli US Open si è chiusa sul Louis Armstrong Stadium. Ma non l’ha fatto nel modo più calmo possibile, anzi. Durante il match tra Benjamin Bonzi e Daniil Medvedev, vinto in cinque set dal francese sul russo, è successo davvero di tutto. Andiamo però con ordine.
I primi due set suonano come un inevitabile incedere di quanto già accaduto a Wimbledon. Bonzi vince il primo, poi il secondo. Medvedev le prova tutte, ma non sembra convinto a sufficienza. E, sul 4-5, vede servire il francese per il match. Momento dopo momento, arriva il match point. Ma, proprio qui, succede qualcosa.
Succede che, tra prima e seconda di Bonzi, un fotografo irrompe nella tribunetta apposita dedicata. Lo fa in maniera un po’ troppo rumorosa, facile a notarsi, tant’è che più d’uno dal pubblico se ne accorge. Ma ad accorgersene è anche Medvedev, lo è anche Bonzi e soprattutto lo è anche il giudice di sedia, Greg Allensworth. Che, in questo caso, decide di concedere un’altra prima al transalpino. Questo manda su tutte le furie il russo, che non le manda a dire in nessun modo ad Allensworth mettendoci di mezzo Reilly Opelka, i guadagni dei giudici di sedia e la volontà del malcapitato di andare a casa (o in albergo, nello specifico). Nel frattempo il pubblico inizia a scaldarsi non poco, e anzi diventa incontrollabile per chiunque, anche per il giudice di sedia che non riesce a ripristinare l’ordine, tant’è che per sei minuti (e lamentandosi pacatamente) Bonzi non riesce a servire. Quando lo fa, perde il match point e, poco dopo, subisce il controbreak.
A quel punto il match si fa surreale: Medvedev vince il tie-break del terzo, nel quarto set Bonzi perde improvvisamente d’incisività e chiama anche un medical timeout a causa di un problema muscolare, ma ciò non gli evita un 6-0. Il fatto è che, a inizio quinto parziale, a calare è pure Medvedev, il che produce una sequela infinita di break e controbreak. Il tutto si conclude con Bonzi che, pur con le gambe a mezzo servizio, riesce a chiudere per 6-4 con un gran passante incrociato di rovescio con il russo lanciato vanamente a rete.
A quel punto Medvedev, stretta la mano all’avversario, inizia una distruzione della propria racchetta a metà tra il comico e l’artistico, solo che qui entra in gioco anche una certa dose di amarezza per lui che, nel frattempo, aveva dato segnali piuttosto evidenti di crampi a una mano. E il fotografo? Dopo esser stato allontanato dal Louis Armstrong Stadium, secondo quanto riportato da Ben Rothenberg, le sue credenziali sono state revocate. In altre parole, i suoi US Open sono già finiti qui: non potrà più entrare nell’impianto di Flushing Meadows.