di
Federica Maccotta

La voce dello storico trio comico a un evento a Grottammare ha condannato il genocidio di Gaza e sminuito gli attacchi del 2023. «Gli israeliani vogliono conquistare la terra»

«Il 7 ottobre e Hamas sono tutte cazzate». Hanno sollevato polemiche le parole di Marco Santin, una delle tre storiche voci comiche dalla Gialappa’s Band, all’evento Cabaret Amoremio a Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno. Dal palco l’autore e conduttore, al termine di un lungo appello contro il genocidio a Gaza, ha sminuito il ruolo degli attacchi del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas, innescando un litigio con uno spettatore che gli ha urlato «Ma che cazzo dici, scemo?»

Tra le reazioni c’è quella del segretario nazionale del Partito Liberaldemocratico, Luigi Marattin, che su X ha commentato la vicenda definendosi un fan della Gialappa’s. «Ma sono rimasto molto perplesso, anzi direi scioccato, quando in questo video l’ho sentito dire che “il 7 ottobre e Hamas sono tutte cazzate, [gli israeliani ] lo hanno fatto per prendersi la Terra/terra” (spero almeno fosse inteso con la lettera minuscola)», scrive. «E ancora più scioccato quando l’intera platea, dopo questa vergognosa cazzata, è scoppiata in un fragoroso applauso. Onore all’unico, isolato spettatore che non si è adeguato alla narrazione prevalente, non ha avuto paura di protestare a viso aperto e ha detto ad alta voce le sole parole possibili “ma che cazzo stai dicendo?”». Difende e applaude invece la posizione di Santin, su Fabebook, il giornalista Andrea Scanzi



















































L’evento risale al 1° agosto, quando Santin ha ricevuto il premio alla carriera, ma è diventato di dominio pubblico quando il video dell’intervento è stato caricato su Youtube. A metà dell’incontro la voce della Gialappa’s Band (il trio comico di Mai dire gol) inizia a parlare della «questione orripilante che sta succedendo a Gaza, dove gli unici imbecilli che non prendono una posizione siamo noi italiani. E questo lo trovo vergognoso perché ci sono bambini straziati tutti i santi giorni. Questo non può essere un argomento divisivo, perché di fronte a una cosa di questo tipo non ci può essere “io sto di qua, io sto di là”, non sono due squadre di calcio. È il massacro di un popolo e di bambini. Bisogna dire basta: non si può affarmarli, assettarli, bombardarli, straziarli, ucciderli». 

«Non è vero che non si può fare niente», continua Santin, suggerendo per esempio di donare alle associazioni sul territorio, protestare sui social e far sentire la propria voce ai governi. «Se non altro per non essere ricordati sui libri di storia tra 40 anni come gli imbecilli che non hanno fatto niente mentre c’era il massacro di un popolo». Per il conduttore radiofonico, 63 anni, la questione è di grande importanza: «Io vivo per questa cosa in questo periodo, non so neanche se ricomincerò a fare il comico», dice. «Io da 5 mesi sui miei social pubblico solo robe su Gaza, dando anche fastidio perché dei filmati faccio fatica io stesso a vederli».

Le parole di Marco Santin sul tema sono accompagnate da grandi applausi del pubblico, fino a quando inizia un momento di tensione tra palco e platea. «Se non fosse che (gli israeliani, ndr) vogliono conquistare la terra, perché il 7 ottobre, Hamas sono tutte cazzate», dice a un certo punto Santin. Dal pubblico si leva un applauso ma anche un forte «ma che cazzo dici? Oh scemo, ma cosa dici che il 7 ottobre e Hamas è una cazzata?». «Sei andato a studiare bene? Tu pensi che sia partito tutto il 7 ottobre?», ribatte Santin, ottenendo un «ma certamente» come risposta. 

Inizia così un teso e urlato botta e risposta: «Certamente no, vai a studiare. Dal 1946 che viene massacrato il popolo palestinese. Vai studiare invece di insultare la gente, perché io scemo non te l’ho detto», ribatte Santin. «Tu prendi solo le fonti di Hamas, con gli amici tuoi. Questa è una serata di cabaret, non sono venuto qui per sentire il pippone tuo», è la risposta dello spettatore. «Ti ridò io i soldi del biglietto, senza problemi», chiude Santin mentre il presentatore della serata cerca di abbassare i toni. Ma la polemica rimbalza sul web. 

25 agosto 2025