Abbigliamento total white e smalto da vendere. Umberto Tozzi continua a macinare concerti, tappa dopo tappa, per il tour di fine carriera. Ieri sera è stato alla Live Arena di Agrigento per il quarto appuntamento della 20esima edizione del festival Il Mito. Un’ora e quaranta di concerto in un perfetto condensato di emozioni. Ha cominciato con “Notte rosa” (brano che ha ispirato il nome del tour) per andare subito al dunque senza fronzoli. Per il secondo brano in scaletta ha scelto “Ti amo” per non rimandare gli entusiasmi. Pubblico in visibilio e tutti a cantare a squarciagola. Poi è stato un susseguirsi di evergreen: da “Immensamente” a “Tu”, da “Si può dare di più” a “Gente di mare”. Una scelta azzeccata quella di raccigliere i tasselli più importanti di una carriera infinita, per cristallizzare il marchio di fabbrica e per restituire uno spettacolo intenso, privo di lungaggini. Una scaletta, insomma, pensata prima di tutto per divertire, per scaldare le ugole degli spettatori e per regalare emozioni semplici e autentiche. Perché quando vuoi arrivare dritto al cuore del pubblico, spesso è più importante scegliere bene cosa “tenere fuori” piuttosto che cosa “mettere dentro”.

Il concerto di Tozzi alla Live Arena è stato un tuffo negli anni Ottanta, con arrangiamenti che hanno unito i tipici suoni di quel periodo con la forza e la dinamica dirompente di un’orchestra rock moderna. E con quella voce inconfondibile si è così materializzato, per l’ennesima volta, il miracolo di un fuoriclasse della musica italiana. Il Bryan Adams di casa nostra che nella sua carriera ha venduto oltre 80 milioni di dischi e che ha avuto un successo all’estero come pochi altri colleghi italiani.

Per anni i grandi concerti estivi, con la guida di Enzo Bellavia e ora con il figlio Federico, si sono svolti al teatro Valle dei Templi, con il tempio della Concordia come scenografia naturale. Una cornice indubbiamente unica che, però, per i gestori della Live Arena oggi non è più indispensabile. “Non serve l’effetto scenico dei templi per emozionare – spiegano Enzo e Federico Bellavia –. Alla Live Arena, chiudendo gli occhi, il pubblico ha vissuto emozioni vere, lasciandosi trasportare solo dalle note. Tozzi ha fatto sognare tutti senza la necessità di scenografie imponenti: è la musica che diventa compagna di vita e risveglia sensazioni fortissime”.

Un concetto che diventa anche riscatto per la nuova location: “Oggi, quando si parla dello Sport Village – aggiungono – c’è rispetto e considerazione. Lo ha capito il pubblico, lo hanno capito anche gli amministratori locali. Prima era percepito come un semplice impianto sportivo, adesso è riconosciuto come un luogo di spettacolo di altissimo livello. Chi viene qui trova servizi efficienti, parcheggi, accoglienza e soprattutto concerti che nulla hanno da invidiare a contesti più blasonati”.

E in effetti la Live Arena, in questi primi quattro concerti del cartellone, ha davvero convinto pubblico e soprattutto le produzioni degli artisti che hanno toccato con mano un impianto moderno, funzionale e con una qualità complessiva che è risultata superiore rispetto al suo predecessore, permettendo ad Agrigento di ospitare eventi di livello nazionale senza rimpianti per il passato.

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