di
Massimiliano Jattoni Dall’Asén
Secondo i rumor, la storica residenza sarda di Silvio Berlusconi, teatro di incontri politici e mondani, sarebbe vicina alla vendita
Il Corriere ne aveva dato notizia a inizio estate: Villa Certosa, la magione di Silvio Berlusconi a Porto Rotondo, in Sardegna, è pronta per essere venduta. Il gioiello della corona immobiliare ereditata dai figli di Berlusconi «sarà una delle più grandi, se non in assoluto la più rilevante compravendita immobiliare mai effettuata in Italia», scrivevano nel giugno scorso Mario Gerevini e Daniela Polizzi, indicando il prezzo di vendita «nell’ampio range dei 300-500 milioni». Oggi, la Nuova Sardegna confermerebbe la cessione, indicando in un anonimo arabo il fortunato acquirente dello sfarzoso buen retiro, disposto a pagare «una cifra di poco inferiore al mezzo miliardo di euro». A occuparsi della vendita è la celebre casa d’aste Sotheby’s International Realty, in la collaborazione con Knight Castle Real Estate, un broker con base a Dubai specializzato in immobili di lusso, più un’altra società americana sempre tarata su clientela ricchissima.
La storia di Villa Certosa
Se la vendita della tenuta nei pressi di Punta Lada andrà in porto, si chiuderà così un’era. Da Villa Certosa sono, infatti, passati ospiti illustri: dal presidente George W. Bush al primo ministro inglese Tony Blair, dal ceco Mirek Topolánek al russo Vladimir Putin, fino agli spagnoli José Zapatero e José María Aznar. Tutti affascinati da una tenuta che si estende su 4.500 metri quadri, con al centro la villa, le sue 68 stanze e 174 posti auto per un’autorimessa di 181 metri quadrati. Attorno alla residenza ci sono anche 4 bungalow (due dei quali accatastati A/2, ovvero abitazioni civili), altri due immobili, un anfiteatro in stile greco-romano, una torre, una serra, la palestra, le piscine per la talassoterapia, un orto medicinale che si estende per 297 metri quadri, un immenso parco di 580.477 metri quadrati e un finto vulcano (che un ferragosto eruttò, spaventando i vigili del fuoco locali).
La storia di Villa Certosa
Appartenuta a Gianni Onorato, proprietario della rete televisiva La Voce Sarda, la tenuta fu acquistata da Berlusconi dal faccendiere Flavio Carboni, condannato per il crac del Banco Ambrosiano negli anni Ottanta e in anni più recenti per la P3. Carboni nella villa aveva ospitato i boss della Magliana, ma anche Roberto Calvi, prima di accompagnarlo a Londra, la città dove il banchiere, nel 1982, verrà ucciso da ignoti killer che insceneranno un finto suicidio. Pressato dai suoi finanziatori e incalzato dai debiti, Carboni si ritrovò a dover liquidare la villa di Punta Lada, trovando subito due compratori: un certo Lo Prete e il sedicente marchese Attilio Capra De Carré, personaggio enigmatico già finito negli atti di vari processi celebri, dalle cene di Arcore al caso Wanna Marchi (la televenditrice lo accuserà di essere colui che fece la soffiata a Striscia la notizia, distruggendo il suo impero di televendite di creme dimagranti e numeri del Lotto). I due però si sfilarono presto e fu in questo momento che fece la sua comparsa Silvio Berlusconi.
L’arrivo di Berlusconi
Comprata la tenuta, il Cavaliere le cambiò subito nome, ribattezzandola, appunto, Villa Certosa. «L’acquisto? Un furto, una rapina», ebbe a dire molti anni dopo Carboni in un’intervista. «Lo venni a sapere quando ero in carcere a Parma e mandai telegrammi a Berlusconi, Dell’Utri, Confalonieri, diffidandoli dal comprarla. Diedero al mio assistente Emilio Pellicani mi pare 800 milioni di lire, ma non corrispondevano neanche a un decimo, a un ventesimo, del suo valore». Sia come sia, Berlusconi, ormai proprietario, avviò una serie di faraoniche ristrutturazioni, ampliando la villa su progetto del suo architetto di fiducia, Gianni Gamondi, già progettista di numerose ville della Costa Smeralda. Poi, ai tempi di Berlusconi premier, Villa Certosa venne classificata come «sede alternativa di massima sicurezza per l’incolumità del presidente del Consiglio».
Area «top-secret»
Così, nei primi anni Duemila, venne impresso un timbro «top-secret» su tutta la tenuta, compresi il finto nuraghe e l’anfiteatro, le piscine della talassoterapia e il «pontile 007» (così chiamato perché si favoleggiava di una grotta sotterranea accessibile a barche e sommergibili come nei film di James Bond). Tutto divenne segreto di Stato, così segreto che gli avvocati del Cavaliere si rifiutarono di dare documenti e dettagli ai magistrati che indagavano sugli eventuali abusi in una zona che gli ambientalisti dell’epoca dichiaravano coperta da vincoli rigidissimi. Vigeva un solo comando: ogni estraneo doveva stare lontano. Un’ordinanza della capitaneria, infatti, proibiva di avvicinarsi a meno di 500 metri dalla costa. In seguito si scoprirà che il divieto non era la conseguenza di un’istanza, come era stato fatto trapelare, dei «servizi segreti», ma molto più banalmente dalla “P.aul.Immobiliare”, una società che faceva lavori marittimi e non voleva gente tra i piedi, come ha raccontato molto bene all’epoca sul Corriere Gian Antonio Stella.
L’arrivo di Tony Blair
Ed era quello il tempo in cui a Villa Certosa, d’estate, venivano organizzate le cene di Stato. Nel Ferragosto 2002 fu la volta di Tony Blair e consorte. Le portate, tutte a base di pesce, preparate dallo chef Michele, addetto alla gestione delle cucine della villa: insalata di scampi come anteprima e fagioli con salsa di pesce e trombette al pomodoro fresco come doppio primo. Portata principale, aragosta locale. Ma la cena, derubricata ufficialmente come incontro tra amici, passò alla storia per le performance canore del padrone di casa, che intrattenne gli ospiti in mise bianca e bandana corredata.
Le feste, i presidenti nudi, le concorrenti del Grande Fratello
Poi arrivò il 2007, quando gli scatti rubati con un teleobiettivo del fotografo Antonello Zappadu fecero scoppiare lo «scandalo»: Berlusconi, ancora una volta a Villa Certosa, circondato da 5 giovani ragazze-ancelle (tra le quali Angela Sozio, l’allora «rossa» del Grande Fratello) che lo abbracciano, sedute sulle sua ginocchia. Nel 2008, invece, fecero il giro del mondo le foto dell’allora primo ministro della Repubblica Ceca, Mirek Topolánek, mentre scorrazzava completamente nudo, insieme ad alcune ragazze in topless, nel giardino della villa. Alla fine, Zappadu scattò in quegli anni quasi 700 foto, a immortalare altri capi di Stato a Villa Certosa, come Putin e Mubarak, e le feste mondane, con personaggi famosi e imprenditori come Briatore, rigorosamente accompagnati da bellissime ragazze, modelle, aspiranti attrici e giovani amiche, come la Papi Girl, al secolo Noemi Letizia.
A riguardarle ora, quelle foto, sembra una vita fa. Forse anche un’altra Italia, che, con la vendita della villa, mette la parola fine sul suo ultimo capitolo.
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25 agosto 2025 ( modifica il 25 agosto 2025 | 14:04)
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