di
Marco Vigarani
Meno gravi le condizioni di Casale, anche se con lui salgono a quattro i giocatori fuori per problemi muscolari
Un’estate per sognare, pochi minuti per tremare. Ciro Immobile è l’uomo immagine del mercato del Bologna, il grande colpo che ha dato ulteriore linfa all’entusiasmo di una città reduce da due anni magici e che non vuole smettere di pensare in grande. Vederlo scendere in campo titolare all’Olimpico contro la Roma in maglia rossoblù ha dato sostanza a settimane di riflessioni, ma osservarlo uscire dolorante dopo mezz’ora ha anche dato corpo a mille timori. In primis nella testa dell’attaccante che, come ha ammesso il tecnico Vincenzo Italiano, è sembrato abbastanza preoccupato nel momento dello stop avvenuto subito dopo uno scatto.
Ci aveva provato già altre volte nei minuti precedenti quando il suo allenatore lo aveva notato stranamente teso, forse provato emotivamente dal ritorno nello stadio che lo ha visto eroe per anni in maglia Lazio. Lo stesso allenatore rossoblù però ha anche aggiunto, parlando a caldo del guaio fisico del suo giocatore che era rientrato sconsolato negli spogliatoi: «Non penso che sia un problema gravissimo, potrebbe essere uno stiramento del retto femorale. Lo aspetteremo». Gli accertamenti verranno svolti nelle prossime ore ma è chiaro che si tratti di un problema al quadricipite o appunto al retto femorale della coscia destra, la stessa che aveva dato problemi a Immobile lo scorso anno in Turchia anche se allora si trattò di guai alla zona posteriore dell’area. In totale l’attaccante nell’ultima stagione è stato assente per una cinquantina di giorni e ha perso dieci partite del Besiktas, ma adesso sperava di avere messo alle spalle la sfortuna visto che in precampionato ha lavorato alla grande («Stava bene, ha dati atletici e fisici ottimi. Non so da dove arrivi questo infortunio», sono le parole usate di Italiano) e nulla faceva presagire la possibilità di un problema muscolare imminente.
Le prestazioni e il ritrovato feeling con la rete confermavano l’ottimo stato di forma del nuovo centravanti, che anche nell’ultima stagione giocata con la Lazio non aveva perso complessivamente più di una decina di gare per infortunio. Nell’ambiente rossoblù però le prime sensazioni non inducono all’ottimismo, temendo che possa esserci una lesione e che quindi l’assenza di Immobile possa superare il mese: se sarà uno strappo, potrebbero esserci anche riflessioni sulla lista Uefa. Meno gravi sembrano le condizioni di Nicolò Casale che si è fermato poco prima dell’intervallo, a sua volta per un risentimento muscolare alla coscia destra: nel suo caso si potrebbe ipotizzare di rivederlo in campo dopo la sosta del campionato di inizio settembre.
In generale però va anche segnalato che per il Bologna il conto degli infortuni muscolari è salito a quota quattro in meno di un mese e non è un dato da sottovalutare anche nell’ottica della programmazione del lavoro settimanale. Il primo a fermarsi è stato Ferguson a causa di una lesione di primo grado al polpaccio sinistro riportata in allenamento ai primi di agosto ma superata con qualche giorno d’anticipo rispetto alle previsioni, tanto da consentire allo scozzese di essere convocato per la gara d’esordio di sabato a Roma. Successivamente invece è arrivato lo stop per il terzino Holm che ha riportato una lesione di primo grado del bicipite sinistro, con tempi di recupero stimati in tre settimane. La stagione è appena all’inizio ma il numero di contrattempi fisici è già alto e fa suonare a Casteldebole un chiaro segnale d’allarme.
Vai a tutte le notizie di Bologna
Iscriviti alla newsletter del Corriere di Bologna
25 agosto 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA