Successore dell’SR-71 Blackbird, potrà raggiungere una velocità doppia, fino a Mach 6. Non ci sarà bisogno di equipaggio umano per guidarlo: questo consentirà di ampliare il raggio di difficoltà delle missioni di intelligence e ricognizione

Annunciato ben dodici anni fa e sviluppato con ovvi criteri di segretezza, pare finalmente pronto a nascere il successore dell’SR-71 Blackbird, il velivolo statunitense da ricognizione strategica che era in grado di volare a Mach 3 e che è stato ritirato nel 1998 dopo decenni di servizio: il prototipo, frutto del lavoro della Lockheed Martin (che ha battuto la Boeing nell’appalto) e della sua divisione “Skunk Works”, dovrebbe debuttare entro la fine del 2025 e cominciare i test. Per ora sappiamo il nomignolo «Son of Blackbird» (figlio del Blackbird: davvero scontato) e la sigla ufficiale, SR-72, per dettare anche in questo modo la continuità rispetto al predecessore. La sua velocità sarà però doppia, almeno Mach 6: evoluzione della specie.

In realtà ci sarebbe un altro nome, Darkstar, perché chi ha visto Top Gun Maverick con Tom Cruise, sequel del Top Gun del 1986, si ricorderà probabilmente dell’apparizione di un “uccellaccio” nero e affusolato che divorava il cielo. Il prototipo in scala reale presentato nel film nasce proprio grazie alla consulenza e alla collaborazione di un team della Lockheed «che ci ha fatto capire come far sembrare l’aereo follemente veloce», spiegò al vernissage della pellicola il designer di produzione Jeremy Hindle. Se non andiamo errati, il Darkstar di Top Gun Maverick raggiungeva addirittura Mach 10. In ogni caso, anche se l’aereo reale sarà un po’ più lento, una volta di più è il cinema ad anticipare la realtà.



















































L’SR71 – che detiene tanti record, ad esempio la tratta Londra-New York percorsa in 1 ora 58 minuti e 56 secondi, quasi la metà rispetto alle 3 ore 25 minuti che impiegava il Concorde nei voli commerciali – è stato a lungo l’espressione della massima segretezza e della massima velocità, uguagliato solo dall’XB-70 Valkyrie, il bombardiere che avrebbe dovuto sostituire il B-52 ma il cui sviluppo fu bloccato dopo due soli prototipi (il secondo andò perso per una collisione con un F-104 durante una foto di gruppo di velivoli propulsi da motori della General Electric) perché troppo costoso e poco funzionale nell’era in cui erano stati sviluppati i missili balistici intercontinentali. La Lockheed era partita con l’idea di un velivolo da intercettazione ad altissime prestazioni, l’A-12 che fu evoluto nei tre prototipi dell’YF-12A. La culla dell’aereo fu la famosa Area 51, luogo di sviluppo di altri progetti all’epoca top secret (si vuole che lì siano nati, tra l’altro, il B-2 Spirit e l’F-117). Una decina di anni fa la giornalista investigativa Annie Jacobsen, due volte finalista del Premio Pulitzer, uscì con un libro molto interessante (Area 51. La verità, senza censure) nel quale è riuscita a raccontare anche dettagli inconfessabili di quanto capitava – e di quanto probabilmente capita ancora – nella base di Groom Lake.

Tornando all’SR-72, a differenza del predecessore non avrà equipaggio e rientrerà nella categoria degli Uav (Unmanned Aerial Vehicles), destinata con tutta probabilità a segnare il futuro dell’aviazione militare. L’assenza di piloti – sull’SR-71 ce n’erano due – consentirà di ampliare il raggio di difficoltà delle missioni di intelligence e ricognizione senza far correre rischi inaccettabili a chi sta nell’abitacolo. Non solo: in questo modo sarà possibile raggiungere certe velocità senza il pericolo di conseguenze sul corpo umano. Con oltre 30 metri di lunghezza, l’SR-72 sarà di dimensioni analoghe a quelle dell’SR-71, salvo disporre di un sistema di propulsione a ciclo combinato che unisce un tradizionale motore turbofan a uno scramjet (motore a reazione a combustione supersonica). 

Con il primo si opera in regime subsonico e per i decolli e gli atterraggi; il secondo entra invece in gioco quando si passa alla dimensione ipersonica. L’SR-71 è stato all’avanguardia, compiendo missioni complesse senza essere rilevato dai radar, fino all’avvento dei satelliti spia. Serviva dunque un salto in avanti nella ricognizione aerea e nella capacità d’attacco: l’SR-72, fino a non molto tempo fa noto come il misterioso “Aurora”, incarna paradigmi operativi rivisitati, riuscirà a raggiungere i 20 mila metri di quota e potrebbe essere equipaggiato con la nuova arma ipersonica HSSW (High Speed Strike Weapon). Se davvero il prototipo volerà entro quest’anno (c’è ancora qualche “conticino” da sistemare, così pare…) la rivista The National Interest stima che l’entrata in servizio potrebbe avvenire nel 2030.

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25 agosto 2025 ( modifica il 25 agosto 2025 | 16:20)