Sono state bloccate le ricerche del corpo dell’alpinista milanese Luca Sinigaglia. L’uomo è morto a Ferragosto per edema cerebrale a 6.800 metri di quota sul Pobeda, montagna del Kirghizistan, dove era salito in soccorso dell’amica alpinista russa Natalia Nagovitsyna, dispersa da giorni e dichiarata morta nella mattinata di lunedì 25 agosto.

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Le operazioni sospese per il maltempo

Le operazioni erano già state sospese sabato a causa delle condizioni meteorologiche: sulla montagna era in corso una tempesta di neve, con temperature notturne fino a -30 gradi Celsius.

A fermare definitivamente i soccorsi è stata però la burocrazia. Nella notte tra domenica e lunedì il ministero delle Emergenze del Kirghizistan ha ritirato l’autorizzazione al volo per la squadra composta dai capitani piloti Manuel Munari, Marco Sottile e dalla guida alpina Michele Cucchi. Il permesso era stato concesso il 24 agosto, dopo lunghe procedure burocratiche e garanzie (anche economiche) fornite dall’agenzia kirghisa Ak-Sai.

Il rientro in Italia

Gli alpinisti si erano trasferiti al campo base di Karkara nel pomeriggio di domenica utilizzando un elicottero H125 partito da Bishkek. La squadra, tuttavia, ha dovuto fare rientro nella capitale del Kirghizistan e successivamente farà ritorno in Italia.