MILANO – Donald Trump ci ha preso gusto e la sua amministrazione spinge sempre più l’idea di portare lo Stato dentro le aziende private. Dopo Intel, potrebbe toccare ad altri: prende corpo la strategia di costruire una sorta di “fondo sovrano” a stelle e strisce.

Il presidente degli Stati Uniti si è vantato della nuova partecipazione del governo in Intel e ha dichiarato di essere determinato a concludere altri accordi simili. “Farò accordi come questo per il nostro Paese per tutto il giorno”, ha scritto su Truth. Il riferimento è all’ingresso diretto del governo nel capitale del gigante tecnologico: Washington rileva una quota del 10% convertendo i sussidi erogati nell’ambito del Chips and Science Act (iniziativa di Biden) in azioni. Una mossa che sta attirando l’attenzione di molti osservatori, che la vedono – ha di recente notato il Nyt – anche in analogia con il capitalismo gestito dallo Stato in altre parti del mondo, a cominciare dalla Cina.

“Non ho pagato nulla per Intel, e vale circa 11 miliardi di dollari”, ha aggiunto Trump.

Venerdì Trump aveva confermato l’operazione e ora aggiunge: “Concluderò accordi come questo per il nostro Paese per tutto il giorno. Adoro vedere il prezzo delle loro azioni salire, rendendo gli Stati Uniti sempre più ricchi. Più posti di lavoro per l’America!”.

In base all’accordo, gli Stati Uniti acquisteranno una quota del 9,9% di Intel per 8,9 miliardi di dollari, ovvero 20,47 dollari per azione, che rappresenta uno sconto di circa 4 dollari rispetto al prezzo di chiusura delle azioni Intel di venerdì, pari a 24,80 dollari. Per spesare l’acquisto di 433,3 milioni di azioni di Intel, Washington convertirà i fondi provenienti dai 5,7 miliardi di dollari di sovvenzioni non pagate dal Chips Act dell’era Biden e dai 3,2 miliardi di dollari assegnati a Intel per il programma Secure Enclave, anch’esso risalente all’amministrazione dem.

L’operazione si somma ad altre dimostrazioni di interventismo della Casa Bianca, come il metter le mani su una quota di affari che Nvidia incassa dalla Cina. Nel suo post, Trump dice – senza precisare oltre – che favorirà quelle compagnie che sigleranno accordi come quello con Intel. E d’altra parte il consigliere economico della Casa Bianca, Kevin Hassett, ha spiegato chiaramente alla Cnbc proprio in queste ore che il governo vuole continuare a rilevare quote in società americane. Dietro c’è una più ampia strategia per creare un fondo sovrano che potrebbe includere anche altre imprese. “Il presidente ha chiarito durante la campagna elettorale che sarebbe stato fantastico per gli Stati Uniti iniziare a costituire un fondo sovrano. Sono sicuro che a un certo punti ci saranno altre transazioni”, ha messo in evidenza Hassett.

L’acquisizione di una quota di Intel da parte dell’amministrazione ha sollevato molte polemiche, anche da parte dei conservatori che vedono nella partecipazione una violazione del principio del libero mercato che da decenni caratterizza gli Stati Uniti.