La prima scelta di Dusan è restare per il suo ultimo anno di contratto e andare a scadenza nel 2026: partirebbe solo per una big. Intanto per Kolo Muani Comolli non ha ancora perso le speranze
Giornalista
26 agosto – 07:02 – MILANO
Il mood è cambiato ma il futuro non è ancora deciso. Sul profilo Instagram di Dusan Vlahovic ci sono immagini di abbracci e di esultanze postate dopo il gol della sicurezza nel debutto contro il Parma. Così i fischi sono ridiventati applausi e quegli stessi tifosi con cui aveva baruffato — nonostante il gol — il giorno dell’amichevole in famiglia domenica sera sono tornati a osannarlo. Quattro reti negli ultimi quattro match d’esordio in Serie A, una sentenza e un passo in più verso la permanenza in bianco e nero, anche se nulla è ancora deciso.
Mancano sei giorni alla chiusura del mercato e le prossime 24-48 ore saranno cruciali per sbrogliare gli ultimi nodi: rimanere alla Juve e andare via a zero nel 2026, prendendosi il ricco stipendio da 12 milioni di euro netti previsti dal suo contratto per l’ultima stagione, oppure cedere alla pressione del club, che lo vorrebbe vendere per liberarsi dell’ingaggio e provare a incassare almeno qualcosina. La famiglia di Dusan (papà Milos e mamma Sladjana) è a Torino e come sempre succede nei momenti delicati si è stretta intorno a lui. Nelle prossime ore è previsto un summit per fare le ultime valutazioni. Nei pensieri del centravanti serbo ci sarebbe sempre il Milan di Massimiliano Allegri (che domenica ha trascorso il giorno libero a Torino, dove vive il figlio Giorgio), però il club in attacco ha fatto altre scelte. Per Max, l’allenatore con cui ha festeggiato il suo unico trofeo (la Coppa Italia 2024), Dusan avrebbe fatto un sacrificio, forse anche economico. A questo punto solo l’offerta improvvisa di una big potrebbe fargli cambiare idea.
Nodo Kolo Muani—
Fino a questo momento la linea dura dell’attaccante si è rivelata vincente: a meno di una settimana dal gong Randal Kolo Muani è ancora al Psg (che chiede tra i 60 e i 70 milioni: trattativa aperta che va avanti a oltranza, con Damien Comolli che non ha ancora perso le speranze) e senza il ritorno del francese Dusan avrà sicuramente più occasioni di giocare. La prima giornata lo dimostra: il numero nove parte in seconda fila, come alternativa a Jonathan David, ma sa fare male anche da subentrato e quando inizierà la Champions con il doppio impegno settimanale il turnover diventerà inevitabile. Ecco perché Vlahovic non si dispera all’idea di restare, tutt’altro, pur sapendo che alle porte c’è il Mondiale: nella sessione invernale di mercato ci sarà ancora tempo per cambiare nel caso in cui dovesse rendersi conto che gli spazi a disposizione sono troppo pochi e lui corre il pericolo di perdere il posto nella Serbia.
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Il costo—
Con Tudor il rapporto è sempre stato buono, c’è stato solo qualche screzio in America, durante il Mondiale per Club, ma che non ha lasciato strascichi. Il tecnico ha difeso Dusan dopo i fischi dell’Allianz durante l’amichevole con la Next Gen, sa che è un professionista e che oltre ad allenarsi sempre con serietà non rischia di diventare una grana dentro lo spogliatoio. Il problema vero resta il costo, perché DV9 pesa sul bilancio della Signora per oltre 41 milioni (19,5 di ammortamento e 22,2 di ingaggio lordo), motivo per cui la Juventus spera ancora di liberarsene. Senza la zavorra di Vlahovic acquistare Kolo Muani (che John Elkann ha autorizzato a prescindere, ma non a cifre folli) diventerebbe più facile. Il tempo stringe, Vlahovic è ancora a Torino ma tutto può ancora accadere. E se Dusan dovesse partire e Kolo rimanere in Francia, la Juventus potrebbe virare su Lois Openda del Lipsia.
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