Nico ha servito l’assist a Douvikas con una piroetta da ginnasta, con lo stesso tempismo della ginnasta azzurra
Il meraviglioso esercizio di Sofia Raffaeli, al Mondiale brasiliano di ginnastica ritmica, comincia con la palla incastrata tra il tallone del piede destro e il collo del piede sinistro, la posizione da cui partiva Vito Chimenti per celebrare la sua famosa bicicletta. A un certo punto, Sofia lancia la palla altissima e, dopo qualche capriola, la blocca come un portiere, poi la rimanda in cielo e la stoppa di petto, infine, in coda all’esibizione, impenna nuovamente la sfera e, distesa a pancia in giù, la blocca magicamente tra le caviglie. Un esercizio bellissimo che le vale la medaglia di bronzo. Un’ora prima, la farfalla marchigiana ha vinto l’oro al cerchio, con un’interpretazione ancora più perfetta. Ma qui ci interessa la palla. Che è gialla, come la maglia della Seleçao.
La bellezza che abbiamo atteso invano dal Brasile nel 2014 ce l’ha restituita una ragazza danzando con una palla gialla. Nella stessa domenica, un ragazzo che l’8 settembre avrà i 21 anni di Sofia, Nico Paz, si è liberato del marcatore con una piroetta da ginnasta e ha lanciato il pallone al suo centravanti con i giri contati: uno in più Douvikas non l’avrebbe raggiunta, uno in meno l’avrebbero intercettato. Il tempismo di Sofia quando scaglia in alto la palla gialla e la ritrova dopo qualche capriola. E poi la bellezza acrobatica di Bonazzoli, quella balistica di De Bruyne, quella dinamica di Yildiz… Il primo turno di campionato è stato una promessa di bellezza che, per chi ama davvero il calcio, è la sola cosa che conta. D’altra parte, il Buon Dio, per divertirsi, ha creato il mondo a forma di palla.