«Il problema della West Nile in questo luglio (2025 ndr.) dimostra una cosa: che l’Italia non è in grado di fare prevenzione sulle malattie infettive. Non è in grado di farla a livello locale, non è in grado di farla a livello regionale, non in grado di farla a livello nazionale. Corriamo sempre ai ripari quando i buoi sono scappati, quindi quando è troppo tardi». Matteo Bassetti – primario infettivologo dell’Irccs ospedale policlinico San Martino di Genova – si sfoga sui social, mentre cresce il timore per il virus trasmesso dalle zanzare.

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L’allarme dell’esperto: «Non si potrà dire che la colpa è dei vaccini»

«Non sono state date indicazioni ai Comuni su come fare la disinfestazione anti zanzare», sostiene il medico. «Oggi siamo qui a disseminare diserbanti, ma è tardi», precisa Bassetti. «Probabilmente non siamo in grado di fare prevenzione» per tempo nemmeno nella comunicazione ai cittadini, «insegnando quali sono le misure per evitare di farsi pungere dalle zanzare. E soprattutto – incalza – non sappiamo fare prevenzione insegnando ai medici come si può diagnosticare» l’infezione.

«Siamo sempre in ritardo e questa volta – sottolinea l’esperto – non si potrà dire che è colpa dei vaccini, perché qui di vaccini e di terapie» contro la West Nile «non ce ne sono. Il problema, fondamentalmente, è solo di un Paese che la prevenzione – ripete l’infettivologo – non la sa fare».