Alto Reno Terme, 25 luglio 2025 – Ancora grane per i pazienti della Valle del Reno, costretti a una continua girandola di medici condotti. A impensierire i cittadini è una notizia a prima vista positiva, l’arrivo a fine anno di Gabriele Brunini, un giovane medico originario di Castel di Casio, pronto a prendere servizio a Porretta Terme. Al di là della soddisfazione per l’arrivo di un professionista disposto a insediarsi in montagna, la comunità è preoccupata dall’eventuale addio di Marilena Totaro, la dottoressa che da anni esercita nell’ambulatorio che verrà occupato dal nuovo dottore.

Le regole, del resto, parlano chiaro: Totaro, al momento non iscritta alla scuola di specializzazione regionale, è costretta a rimettere il proprio incarico nelle mani dell’azienda sanitaria bolognese, a prescindere dal legame con i propri pazienti. In più c’è un secondo aspetto che potrebbe creare ulteriori difficoltà alle persone curate da Totaro. Il dottor Brunini, che attualmente frequenta la scuola di specializzazione, stando alla normativa non potrebbe superare i 1.200 assistiti mentre quelli seguiti dalla dottoressa sono circa 1.800. Resta da capire come l’Ausl intenda operare per evitare che così tante persone restino prive di assistenza sanitaria di base.

Le reazioni della comunità

Le reazioni non si fanno attendere. “In tutti questi anni – dichiara Emanuela Cioni del comitato permanente in difesa dell’ospedale di Porretta – la dottoressa Totaro ha rappresentato un punto di riferimento per molte famiglie. Il suo lavoro ha lasciato un segno profondo, non solo dal punto di vista medico, ma anche umano. Diverse centinaia di persone rischiano di rimanere, almeno temporaneamente, senza assistenza. La carenza dei medici sta colpendo duramente l’Appennino. Servono risposte strutturali”. I pazienti di Marilena Totaro, dal canto loro, si sono già mossi: la scorsa settimana hanno predisposto una petizione che si può sottoscrivere in diversi esercizi commerciali. “Sentiamo il bisogno – si legge nell’accorato testo – di mantenere la dottoressa con noi. In questi anni ha aperto il suo ambulatorio la domenica per accogliere persone malate e fragili e risposto velocemente ad ogni richiesta, andando ben oltre l’orario di lavoro. Nel tempo è stata capace di instaurare un profondo legame di fiducia, così importante nel processo di cura”.

Nelle ultime ore, a fronte di una mobilitazione tanto vasta, arrivano segnali confortanti dalle istituzioni. “Senza entrare in dettagli che non mi competono – si sbilancia il sindaco Nanni – ho avuto dall’Ausl garanzie che si sta lavorando a una soluzione che possa soddisfare tutti, a cominciare dai pazienti”.