La detenzione di Sven Liebich, dunque, che dal dicembre 2024 si fa chiamare Marla Svenja Liebich con l’aiuto della legge sull’autodeterminazione e ha fatto modificare il suo stato civile di conseguenza all’anagrafe della città di Schkeuditz, in Sassonia, sta suscitando un dibattito politico in Germania: come Marla Svenja, il militante neonazista finirà, dunque, in un carcere femminile.