Complici le vacanze, i nuovi incontri e il clima più rilassato, l’estate è spesso il momento in cui è più facile lasciarsi andare e vivere la sessualità in modo più libero.

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Il rischio può essere però quello di ‘abbassare la guardia’, trascurando quelle che sono le precauzioni fondamentali per vivere il sesso in modo sicuro e per tutelare la salute.

Sesso non protetto e Infezioni Sessualmente Trasmissibili (IST)

Dati recenti dell’Istituto Superiore della Sanità indicano infatti un aumento piuttosto preoccupante delle cosiddette infezioni sessualmente trasmissibili. «Gonorrea, sifilide e clamidia erano calate al tempo del Covid ma hanno poi registrato un aumento significativo negli ultimi anni – conferma il dottor Claudio Paganotti, specialista in ginecologia presso l’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Istituto Clinico Città di Brescia. – Queste infezioni, di origine batterica, si trasmettono attraverso rapporti sessuali non protetti e possono colpire chiunque, indipendentemente dall’età o dall’orientamento sessuale».

Tra i virus che causano malattie a trasmissione sessuale ci sono invece quello dell’HIV, responsabile dell’AIDS e il Papillomavirus umano (HPV), di cui sono noti un centinaio circa di diversi ceppi. «Anche l’epatite B e C sono malattie che possono essere favorite dal sesso non protetto perché si contraggono attraverso il contatto con sangue infetto – spiega lo specialista – il rischio riguarda in questo caso i rapporti non protetti dove si verifica un passaggio di sangue, dovuto magari a lacerazioni presenti sulla pelle».

I segnali a cui prestare attenzione

Le IST sono spesso molto subdole, poiché asintomatiche o caratterizzate da sintomi molti lievi.

«Campanelli d’allarme a cui è bene prestare attenzione possono essere la presenza di piccole lesioni, come verruche o bollicine, a livello genitale – spiega il dottor Paganotti – ma anche dolore durante i rapporti, minzione frequente, secrezioni anomale e prurito. Sintomi che non devono però essere confusi con quelli causati da condizioni come la vaginite da candida o la cistite, molto diffuse in estate ma che non sono malattie a trasmissione sessuale».

Le conseguenze

Individuare queste infezioni tempestivamente è fondamentale per evitare complicanze a lungo termine anche serie.

«Le malattie a trasmissione sessuale possono avere conseguenze gravi nel tempo – conferma lo specialista – causando in alcuni casi sterilità, problemi durante la gravidanza e danni al nascituro ma anche sviluppo di tumori, come nel caso dell’HPV, malattia che si presenta inizialmente con la comparsa di condilomi ma che può nel tempo esporre al rischio di tumori, in particolare a carico della cervice uterina».

L’importanza degli screening

Se le malattie trasmissibili sessualmente sono diagnosticate in tempo i danni possono invece essere contenuti, ed è per questo che gli screening sono fondamentali.

«Per la diagnosi talvolta basta una visita medica e l’osservazione da parte di uno specialista di eventuali lesioni presenti sulla pelle e sulle mucose delle aree genitali – spiega il dottor Paganotti. – In altri casi è necessario invece effettuare dei test: a seconda del sospetto, si procede con screening di vario tipo come tamponi vaginali oppure con analisi su campioni di sangue».

Dopo un rapporto a rischio quando fare il test?

Se si ha avuto un rapporto a rischio, quando è bene quindi sottoporsi al test?

«Bisogna tenere conto che esiste un periodo di incubazione diverso per ciascuna malattia» – spiega il dottor Paganotti. Nel caso della gonorrea, il periodo di incubazione, ovvero il tempo che intercorre tra il contagio e la comparsa dei primi sintomi, quando presenti, varia generalmente da 2 a 10 giorni. Per la clamidia è compreso tra una e 3 settimane. Mentre possono passare da 10 a 90 giorni per la comparsa dei sintomi della sifilide. Anche nel caso dell’HIV, tra il momento del contagio e la positivizzazione del test, intercorre un periodo, detto “periodo finestra”, che può durare qualche settimana e durante il quale, anche se la persona risulta ancora negativa al test, è comunque già in grado di trasmettere l’infezione.

Come proteggersi

«Se contro l’Epatite B e l’Hpv esistono vaccini, per tutte le altre malattie a trasmissione sessuale la prevenzione passa in primis dall’utilizzo corretto del preservativo – sottolinea lo specialista – in ogni tipo di rapporto, vaginale, anale e orale».

Anche il sesso orale ha infatti bisogno di protezione. «In questo caso il consiglio è quello di utilizzare sempre il dental-dam o preservativo orale, una sorta di fazzolettino in lattice che crea una barriera tra la bocca e la vagina – prosegue il dottor Paganotti. – Si tratta di dispositivi progettati proprio per ridurre il rischio di diffusione di infezioni durante il sesso orale, coprendo la zona genitale o anale».

Sesso non protetto: attenzione anche ai sex toys

Da non dimenticare, poi, che anche i sex toys possono essere veicolo di infezioni.

«Se non igienizzati correttamente o se condivisi senza precauzioni, possono anch’essi favorire la trasmissione di infezioni sessuali – spiega l’esperto. – Il consiglio è quello di lavarli sempre accuratamente. Se si condividono e non si ha la possibilità di igienizzarli meglio usarli con il preservativo».

Sesso non protetto: l’impatto (anche) sul microbiota

«Si tende spesso a sottovalutarlo ma il sesso non protetto può avere conseguenze significative anche sul microbiota, alterando l’equilibrio della flora batterica – prosegue lo specialista.  – Lo sperma può infatti alterare il pH vaginale, creando un ambiente meno acido favorevole alla proliferazione di batteri indesiderati che aumentano quindi il rischio di infezioni. E l’impatto sul pH può essere più evidente se si cambiano partner».  Anche i rapporti orovaginali possono essere a rischio in tal senso.

«Esiste un batterio, Shuttleworthia, che vive abitualmente nel cavo orale senza causare sintomi ma che, una volta passato in vagina, altera la presenza di batteri buoni, favorendo così infezioni quali HIV e HPV.  Anche per questo è importante l’utilizzo del dental-dam» – suggerisce l’esperto.

Sesso non protetto e gravidanze indesiderate

Infine, può sembrare scontato ma è giusto ricordare che tra i rischi dei rapporti non protetti c’è anche quello di andare incontro a gravidanze indesiderate.

«A fine estate si registra un aumento di richieste per la cosiddetta pillola del giorno dopo – conclude il dottor Paganotti. – Bisogna cercare di sensibilizzare soprattutto i più giovani su questo tema: la pillola del giorno dopo non va presa con leggerezza. È un contraccettivo d’emergenza. Per evitare gravidanze indesiderate è l’uso del preservativo che si rivela fondamentale».