“Abbiamo contattato le autorità libiche per chiarire i fatti, è loro compito dire cosa è accaduto”, ha dichiarato un portavoce della Commissione Europea, dopo che la Ong Sos Mediterranee ha denunciato di essere stata l’obiettivo di una sparatoria da parte della Guardia costiere libica. “Stiamo stabilendo i fatti, non siamo ancora alla fase delle possibili conseguenze”, ha aggiunto il portavoce

“Abbiamo contattato le autorità libiche per chiarire i fatti, è loro compito dire cosa è accaduto”. Lo ha dichiarato un portavoce della Commissione Europea, a proposito di quanto è successo il 24 agosto tra la nave Ocean Viking della Sos Mediterranee e la Guardia costiere libica. Secondo quanto denunciato dalla Ong, l’imbarcazione si trovava in acque internazionali quando è stata l’obiettivo per venti minuti di una sparatoria che ha crivellato lo scafo. “Stiamo stabilendo i fatti, non siamo ancora alla fase delle possibili conseguenze”, ha aggiunto il portavoce.

La nave attraccata ad Augusta

La Ocean Viking ieri è attraccata al porto commerciale di Augusta, nel Siracusano, con 87 migranti salvati in mare in due soccorsi. I migranti sono tutti uomini, per la maggior parte provenienti dal Sudan, e ci sono 21 minorenni non accompagnati. La nave, secondo quanto raccontato da Sos Mediterranee, domenica – quando si trovava in acque internazionali – è stata l’obiettivo per venti minuti di una sparatoria che ha crivellato lo scafo. “La nave – hanno spiegato dalla Ong – è stata avvicinata dalla motovedetta libica, che ha illegalmente chiesto di lasciare la zona e dirigersi verso nord. Senza alcun preavviso o ultimatum due uomini a bordo della motovedetta hanno aperto il fuoco sulla nostra nave”. 

Il tweet di OceanViking

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Il racconto della Ong

La Ong ha riferito che l’equipaggio, dopo l’attacco, è ancora scosso: “Sebbene nessuno sia rimasto ferito, tutti a bordo hanno temuto per la propria vita”. Sos Mediterranee ha spiegato che la nave è stata bersaglio degli spari dopo aver fatto l’operazione di soccorso tra la notte di sabato e la mattina di domenica scorsi. L’imbarcazione, ha proseguito la Ong, “era stata autorizzata dal centro di coordinamento italiano a interrompere la rotta verso il porto di sbarco assegnato e cercare un’altra imbarcazione in difficoltà nelle acque internazionali. Mentre i nostri team erano impegnati nella ricerca del caso di soccorso – afferma Valeria Taurino, direttrice della Ong – la nave è stata avvicinata dalla motovedetta libica, che ha illegalmente chiesto di lasciare la zona e dirigersi verso nord. L’informazione ci è stata fornita prima in inglese e poi in arabo. Il nostro mediatore culturale ha informato dal ponte che la Ocean Viking stava lasciando la zona. Tuttavia, senza alcun preavviso o ultimatum, due uomini a bordo della motovedetta hanno aperto il fuoco sulla nostra nave, iniziando un assalto durato almeno venti minuti ininterrotti, direttamente contro di noi”. I proiettili hanno causato fori all’altezza della testa dell’imbarcazione, la distruzione di diverse antenne e quattro finestre sul ponte. Diversi proiettili hanno colpito e danneggiato i tre motoscafi di soccorso veloci, insieme ad altre attrezzature di soccorso.

La nave Mediterranea, con a bordo dieci naufraghi soccorsi nel Canale di Sicilia, è approdata a Trapani e i migranti a bordo sono già sbarcati, 23 agosto 2025. Si era vista assegnare Genova come porto di sbarco, distante circa 600 miglia nautiche (tre giorni di navigazione) dall'isola di Pantelleria, dove si trovava.
ANSA/Francesco Terracina

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