Raoul Bova e Rocío Morales, «che non hanno mai contratto matrimonio, sono separati di fatto da molto tempo e si alternano nell’accudimento e nella cura delle due figlie». È con queste parole che l’avvocato David Leggi, legale dell’attore, ha rotto il silenzio su quanto circolato negli ultimi giorni sulla vita privata del suo assistito. Una presa di posizione netta, che prova a riportare il dibattito sui binari della realtà e a proteggere, prima di tutto, la sfera familiare.

L’ondata di attenzione mediatica si è scatenata dopo la pubblicazione di una puntata del podcast Falsissimo, ideato e condotto da Fabrizio Corona, in cui si faceva riferimento a una presunta relazione extra coniugale dell’attore. Secondo quanto diffuso, si sarebbe trattato di un legame segreto durato oltre due anni, documentato, sempre secondo quanto affermato nel podcast, da messaggi e registrazioni audio.

Contenuti che, però, risultano ora al centro di un’indagine da parte della magistratura: «In ordine al materiale illecito diffuso sul web su presunte affermazioni e frequentazioni del mio assistito, sono in corso accertamenti da parte della magistratura penale, che indaga sui diversi reati ipotizzabili a carico delle varie persone coinvolte», precisa l’avvocato. «Il credere a coloro che, senza avere la certezza del vero e per meri fini di lucro, non esitano a travolgere l’esistenza altrui, dimentica il rispetto dovuto ai quattro figli, totalmente trascurati da chiunque abbia la responsabilità di aver voluto spargere questo fango mediatico».

Anche Martina Ceretti, indicata nel podcast come amante di Bova, ha smentito pubblicamente il racconto emerso. Lo ha fatto via social, spiegando: «Mi ha descritto come una ragazza che non sono. È molto facile giudicare una persona dalla copertina». La donna ha anche precisato di non aver mai dato il consenso alla diffusione di messaggi o audio.

Per ora, né Raoul Bova né Rocío Morales hanno rilasciato dichiarazioni dirette. Ma l’avvocato lascia intendere che un passaggio formale è imminente: «Siamo in attesa di indicazioni della signora Morales per poter formalizzare, anche in tribunale, una realtà già nota e indiscutibile».