di
Andrea Camurani
Il paese di Cuvio, duemila residenti nelle valli varesine, ha dedicato al don una festa in programma domenica prossima. C’è anche un curioso volume di cucina: una ricetta per ogni santo
Santi e beati, «servi di Dio», figure di grande fede raccontate e descritte in modo semplice attraverso testi spesso letti nelle case di riposo agli anziani, una pagina al giorno, quasi come romanzi d’appendice. In quindici anni, dal 2010 ad oggi, don Massimiliano Taroni, classe 1966, ha scritto moltissimi libri, e su diversi argomenti, ma si è specializzato nella storia di santi e figure religiose anche poco conosciute ma di grande suggestione: in autunno verrà dato alle stampe il centesimo volume di questa importante raccolta che va da san Gennaro, venerato in tutto il mondo, al meno noto Eustachio Montemurro, medico di Gravina di Puglia vissuto sul finire dell’Ottocento che sosteneva i suoi poveri pazienti lasciando offerte ai più indigenti durante le visite, fondò una farmacia aperta giorno e notte per diventare infine prete a 50 anni. Figure che hanno lasciato segni fino ai nostri giorni come santa Maria Soledad, ispiratrice degli «angeli della notte», volontari che ancora oggi si prendono cura dei malati gravi vegliandoli al calar del sole.
Per celebrare l’impresa di padre Massimiliano, Cuvio, duemila residenti nelle valli varesine, ha dedicato al don una festa in programma domenica prossima quando incontrerà fedeli e lettori nel parco pubblico del paese. Massimiliano Taroni, consacrato sacerdote nel 1992 e in missione per una quindicina di anni tra Africa e Sud America, è originario di San Fermo della Battaglia, in provincia di Como.
L’avventura letteraria è cominciata nel 1995 con la stesura di sussidi catechistici per i cresimandi, ma nel 2010 ha cambiato indirizzo per raccontare la vita e il martirio avvenuto nel 1989 a Mogadiscio dell’allora suo vescovo monsignor Salvatore Colombo. Una storia di cui il sacerdote è stato testimone in prima persona: «Alla vigilia del ventennale di quei fatti, furono gli stessi fedeli a spingermi a scrivere un libro sull’eccidio di monsignor Colombo. Ero molto titubante, ma alla fine ho ceduto alle richieste, ed è nato così il primo testo della collana». Da quel momento è stato un susseguirsi di ricerche, studi e stesure di volumi su santi canonizzati o con le cause in corso.
Il lungo impegno si è concretizzato nei volumetti tascabili della «Collana Blu–Messaggeri d’Amore» edita da Edizioni Velar e che, dopo 15 anni ha raggiunto la straordinaria cifra di 100 libretti (l’ultimo volume riguarda monsignor Pio Frezza e Pierina Bernardi, fondatori di un’opera religiosa a Civitavecchia). L’ispirazione, il don scrittore, la trova di sicuro nella fede. Ma sbaglia chi pensa ad Internet come giacimento del sapere da cui il sacerdote attinge. «I testi vengono realizzati su consultazione di fonti cartacee. Li appunto su di un quaderno. Poi avviene la stesura finale», spiega don Taroni, che ha pubblicato anche un libro di ricette di cucina, ciascuna abbinata ad un giorno del calendario (e che dunque hanno a che vedere coi santi). Qualche esempio? La «spigola al vino bianco e limone» per il 25 luglio, San Giacomo Apostolo, venerato a Compostela, in Galizia; oppure qualcosa che rimanda ai sapori di casa, come la «trippa alla Comasca» consigliata per il giorno successivo, il 26, Sant’Anna.
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25 luglio 2025
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