Nell’ultima riunione con il suo governo, il presidente Usa ha ribadito di essere l’unico a poter portare Mosca e Kiev verso la pace e che sarà la Nato, acquistando “milioni, miliardi” di armi dagli Usa, ad aiutare l’Ucraina nel conflitto. Su Zelensky dice che non è “totalmente è innocente” mentre con Putin conferma di “andare d’accordo”. Ma minaccia nuove sanzioni contro ai russi in caso di mancato cessate il fuoco. Poi punge il ministro degli Esteri russo: “Dice str***ate”
La guerra in Ucraina resta in cima ai dossier statunitensi, con il presidente Donald Trump che nella riunione di governo di oggi, 26 agosto, con la sua squadra si è detto convinto di essere l’unica persona a poter “risolvere il conflitto”, anche grazie al “buon rapporto” con Vladimir Putin. Poi ha sottolineato che “nemmeno Zelensky è totalmente innocente”, ma anche con lui adesso i rapporti sono buoni: “Ora ci vado d’accordo”. Intanto trapela che, per convincere Putin ad arrivare alla pace, Trump starebbe mettendo sul tavolo anche affari miliardari, tra cui una serie di accordi energetici e l’allentamento delle sanzioni a margine dei negoziati di questo mese. Se non si arriverà a un risultato, il presidente fa sapere che imporrà al contrario nuove sanzioni economiche: “Vogliamo che la guerra finisca. Abbiamo pronte delle sanzioni economiche. Parlo di misure economiche perché non vogliamo entrare in una guerra mondiale”. Trump ha usato anche un termine volgare per bocciare le dichiarazioni del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov sulla “mancanza di legittimita’” di Volodymyr Zelensky nel firmare in futuro gli atti della pace tra Russia e Ucraina. “Stanno facendo tutti scena – ha detto Trump, rispondendo alle domande dei giornalisti – sono tutte stronzate”.
Trump insiste: “La Nato finanzierà l’Ucraina per la guerra, noi non daremo un soldo”
Trump è poi tornato sul tema degli aiuti finanziari a Kiev e sul complicato rapporto con la Nato: sarà l’Alleanza ad acquistare “milioni, miliardi di armi dagli Stati Uniti” per l’Ucraina, ha detto, ribadendo – come promesso agli elettori nella campagna elettorale dello scorso anno – che “finanzieranno tutto loro, noi non daremo un soldo”.
Trump: “Anche a Gaza risolveremo qualcosa molto presto”
Il tycoon è tornato anche sul conflitto in Medio Oriente. Al termine del consiglio di gabinetto, ha ridimensionato la sua dichiarazione secondo la quale “in due settimane” sarebbe stata raggiunta una soluzione “conclusiva” per la guerra portata avanti da Israele sulla Striscia di Gaza. “Non direi ‘conclusiva’, va avanti forse da migliaia di anni”, ha detto Trump, promettendo però che “risolveremo qualcosa molto presto”, anche a Gaza. Un orizzonte temporale più specifico è stato dato dall’inviato speciale, Steve Witkoff: “Speriamo di risolvere i conflitti in Ucraina e Gaza entro la fine dell’anno”.
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Pena di morte reintrodotta a Washington e militarizzazione a Chicago
Tra gli altri grandi temi toccati c’è anche la gestione della lotta al crimine nella capitale, Washington DC, dove – ha annunciato Trump – verrà reintrodotta la pena di morte per i casi di omicidio: “Sarà un forte deterrente”. Il Consiglio del Distretto di Columbia aveva abrogato la pena di morte nel 1981, orientamento confermato da un referendum popolare undici anni dopo. Trump non ha spiegato in concreto come la pena capitale verrebbe ripristinata. Un passaggio anche sulla militarizzazione di Chicago: il presidente ha ribadito la sua volontà di mandare la Guardia nazionale in città per contrastare la criminalità, nonostante sia il sindaco che il governatore dell’Illinois abbiano chiesto di non farlo. Sarebbe la popolazione afroamericana a chiederlo: “Le donne nere – ha dichiarato – mi dicono: Trump, per favore vieni qui, non voglio vedere mio figlio attaccato”.
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Trump: “I dem? Bravi solo a truccare le elezioni”
Anche la riunione di gabinetto di oggi è stata poi un’occasione per attaccare i democratici, che – dice Trump – “sono bravi solo a truccare le elezioni e a unirsi, perché sono spaventati”.
Bessent sui dazi: “Entrate per oltre 500 mld all’anno”
Sul fronte economico, è stato invece il segretario al Tesoro Usa Scott Bessent ha dichiarare che le entrate doganali derivanti dai dazi potrebbero superare i 500 miliardi di dollari all’anno, con un aumento sostanziale da luglio ad agosto e probabilmente un aumento ancora maggiore a settembre. La sua precedente stima era di 300 miliardi di dollari.
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