Sono due anni che il Ciranone vostro, per picanelli che non sto qui a narrarvi. mancava da Carisolo. Ma stavolta, anche se se ne fossero presentati ancora, non si poteva di certo mancare perchè l’appuntamento riguardava due faccende decisamente sgarzoline: una conferenza stampa con Aldo Vanoli fu Guerino da Soncino e, subito dopo, un’altra con i tre rimasti dal “miracolo” del’anno passato: Payton “pistol” Willis, Christian “tank” Burns e Tajon “little boy” Jones.
Inizierei da loro perchè il Ciranone vostro vorrebbe dedicare il finale della presente lagna a chi da ben, se la memoria non mi inganna, vent’anni prima come main sponsor poi accollandosi tutta la baracca anche come proprietario, è diventato una, anzi, “la” leggenda vivente del basket cremonese.
Non vi nascondo che a vederli tutti e tre insieme, belli, rilassati e sorridenti, mi è corso un brividino sulla schiena perchè il solito neurone di nord-ovest mi ha spedito il ricordo del girone di ritorno messo giù dai tre tipi di cui sopra che forse, col senno di poi (che stavolta, a dispetto del noto slogan, non riempie nessuna tomba), sono stati i veri artefici dell’incredibile miracolo vanoliano della stagione scorsa.
Sul primo, Payton “pistol” Willis, suppongo non vi sia alcun dubbio; il solito neurone di nord-ovest mi sta rimandando il ricordo della gara decisiva di Varese (6 aprile 2025); partito in sordina ad un certo punto ingrana la quarta e non fa la partia perfetta solo prchè la perfezione nel basket, come nella vita, non esiste.
Se Varese il giorno dopo fosse stata colpita da una improvvisa epidemia di influenza, i “nobili decaduti” l’avrebbero certamente chiamata “Willis”.
Per Christian “tank” Burns invece il rimando riguarda la sua prima gara in maglia Vanoli; correva il 9 Febbraio 2025 che ad un certo punto ha dovuto fermarsi ed affacciarsi al PalaRadi perchè lì un quasi quarantenne, con l’impeto e la baldanza di un ventenne, correva più di lui e stava portando a scuola una sacco di avversari che gli rendevano un bel mucchietto di anni. “Solo” quattro punti, ma leadership a iosa. Lì a tanti, e tra questi il Ciranone vostro, è sovvenuto che forse quella domenica si stava svoltando tutta quanta la stagione.
Infine tocca a Tajon “little boy” Jones, e si ritorna al 6 aprile 2025 e cioè alla gara di Masnago; dopo un periodo nel quale ha assaggiato poco o punto il parquet venendo preferito ad altri, quando ritorna in pista ed in una gara non certo da “scapoli contro ammogliati”, ti tira fuori dal cilindro una gara tutta sostanza; mette la doppia cifra (10 punti) ma soprattutto si danna come un ossesso in difesa; dalle sue parti quella sera non c’è stata trippa per gatti.-
Non vi nascondo che stamane vedere sti tre tutti e tre assieme e realizzare che saranno ancora dalla parte giusta, ha provocato al Ciranone vostro un impeto di ringraziamento spinto a chi, alla fine della fiera e al netto di tutti i discorsi tecnici, ha deciso di regalarceli ancora per un anno. La spiegazione che ha dato il presidente durante la conferenza stampa è di una semplicità disarmante: “Contento che siano rimasti in “famiglia. Bello confermarli ma ancora più bello è che loro abbiano voluto la conferma”.
Sui nuovi arrivi non mi sbilancerei più di tanto anche se la faccenda di avere finalmente un “cristone” che la sotto probabilmente si farà sentire può essere, come dice chi ne sa, un fattore probabilmente innescante altri fecondi “fattori”, e avendo comunque fiducia illimitata nello staff tecnico Vanoli, in primis ovviamente Andrea “Condor” Conti, mi induce a un più che cauto ottimismo. Ma come sempre sarà il parquet a dare le risposte.
Per il momento c’è la certezza è che il presidente c’ha messo ancora, come direbbero a Napoli, “anima e core”. E’ questa, da sempre, la polizza assicurativa della Vanoli e anche quest’anno ha tutte la carte in regola per essere liquidata.
Ma c’è un’altra cosa che il primo pomeriggio, complice un viaggio di ritorno con davanti un camion che ha trottato sui cinquanta all’ora fino quasi alla tangenziale di Brescia, ha indotto il solito neurone di nord-ovest a mandarmi la visione dell’orso di legno che impreziosisce il parco della casa del presidente a Carisolo
Sono andato a gustarmelo quell’orso che non avevo mai visto da così vicino, e vi sembrerà strano ma davanti a lui mi sono passati i ricordi di questi vent’anni di vanoliani.
E va bene la sagacia delle scelte, va bene i leggendari budget sostenibili, va bene pure le cose sono andate storte, ma siccome oltre a tutte queste innegabile faccende ci vuole pure un po’ bi buona sorte, ma mi sarei quasi convinto che Aldo Vanoli fu Guerino da Soncino è riuscito nei miracoli che sappiamo perchè nel suo parco c’è questo capolavoro di orso che, mica per niente, tutti gli anni si mette in posa con tutta la squadra e lo staff.
Lo ha fatto pure quest’anno, ed essendoci i presupposti decisamente favorevoli di cui si lagnava, mi sa che, popolo vanoliano, la sua espressione simpaticamente burbera ci porterà “ancora” fortuna
Il che è bello e istruttivo (cit.)