di
Maria Teresa Meli

Malumori nel Pd per i silenzi di Schlein. Secondo le carte dell’inchiesta, Santini diritto 100 mila euro sul proprio conto

Matteo Ricci va in tv e si difende. Ospite di «In Onda», la trasmissione de «la 7», il candidato pd alla presidenza delle Marche fornisce la propria versione dei fatti e lancia una sorta di appello della speranza ai 5 stelle.
«Io – spiega Ricci – non mi sono mai occupato di affidi e appalti, sono completamente estraneo. Per me l’onestà viene prima di tutto. Sono molto sereno. Il punto vero è uno solo. Se un mio ex-collaboratore (Mario Santini) ha tradito la fiducia che gli abbiamo dato. Se fossi così, io e il Comune saremmo parte lesa. Ora spero si sappia la verità il prima possibile, io sono fiducioso nei confronti della magistratura e non ho nulla da nascondere». 

Quindi racconta di non aver ricevuto nessuna chiamata dal suo competitor Francesco Acquaroli: «Ha detto che non userà il tema in campagna elettorale ma Italo Bocchino ne sta parlando da un mese, un fatto inquietante… E’ il loro stile ma non mi faccio intimorire. Sto sentendo un grande affetto. Dal Pd? Da tutto il Pd. Sto interloquendo anche M5S, ho inviato le carte sia a Schlein che Conte. Spero che i 5 Stelle capiscano le mie ragioni e si possa andare avanti».



















































Dunque Ricci continua a sperare nei 5 stelle, anche se ci tiene a precisare che lui «non prende lezioni di onestà da nessuno». I dem sperano con lui, perché no c’è un piano B. Il candidato sarà l’eurodeputato nonché ex sindaco di Pesaro anche se Giuseppe Conte decidesse di sfilarsi (però al Partito democratico appaiono ottimisti».

A «In Onda» le domande intanto si fanno incalzanti: possibile che l’allora sindaco di Pesaro non vedesse che gli affidi andavano sempre alle stesse due associazioni e non si insospettisse? «Io – è la replica di Ricci – ho gestito 500 milioni di lavori pubblici e mai avuto un’avvisaglia…Pesaro è una città di quasi centomila abitanti, e in Comune si facevano centinaia di delibere a settimana. E’ impossibile non affidarsi ai dirigenti. Se un collaboratore ha tradito la mia fiducia si vedrà. Quando è emersa la vicenda ci ha detto che non era successo niente di strano. Dopodiché io non lo sento da un anno». Ma Ricci non si sente responsabile di aver scelto proprio quel collaboratore? «Sicuramente se risultasse colpevole avrei sbagliato a scegliere, per me sarebbe la prima volta. Però io sono garantista, aspettiamo che si concludano indagini».

Il collaboratore chiamato in causa dall’eurodeputato del Partito democratico, Massimiliano Santini, secondo la Procura di Pesaro avrebbe agito al di là delle proprie funzioni per affidare lavori e organizzazioni di eventi pubblici a due associazioni senza scopo di lucro, Opera Maestra e Stella Polare non strutturate per le attività in questione, per drenare oltre 500mila euro di fondi in un passaggio circolare di denaro. Santini è accusato di aver dirottato sul proprio conto corrente oltre 100 mila euro, poi utilizzati per spese personali tra cui quelle per il geometra e il geologo per la propria casa, viaggi, un cellulare, mobili e noleggio di sci.

Ricci, invece, sempre secondo la Procura, ne avrebbe ricavato un ritorno d’immagine personale e politico. Ma per l’accusa l’ex sindaco, avrebbe anche violato «i propri doveri di controllo» sul suo collaboratore e sui dirigenti comunali indagati. Nel mirino della Procura di Pesaro, in particolare, un presunto accordo tra Ricci, Santini e Stefano Esposto, presidente delle due no profit che sarebbero state create ad hoc da quest’ultimo per aggirare la rotazione di affidamenti diretti. . Intanto, anche ieri Elly Schlein ha preferito non intervenire sulla vicenda. La solidarietà della leader pd a Sala era arrivata al terzo giorno. E a Ricci?


Vai a tutte le notizie di Roma

Iscriviti alla newsletter di Corriere Roma

24 luglio 2025