di
Floriana Rullo
Sette favorevoli, ventisette astenuti: nell’ultimo giorno di seduta bocciata la proposta di Progetto civico progressista su procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito
Sette favorevoli, ventisette astenuti. Il Consiglio Regionale della Valle d’Aosta respinge così la proposta di legge sul fine vita, dopo una discussione che ha tenuto impegnata l’aula dalle nove di mattina alle cinque del pomeriggio di ieri. È sui temi etici che si concentra l’attività dell’assemblea legislativa valdostana nel suo ultimo giorno di seduta.
Mentre il Parlamento rimanda la discussione in merito a settembre, quando le commissioni Giustizia e Sanità del Senato voteranno gli emendamenti a un disegno di legge, l’Assemblea valdostana si è confrontata sulla proposta di Progetto civico progressista, relativa a procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito, ai sensi e per effetto della sentenza 242 del 2019 della Corte costituzionale, spesso accostata al caso di Dj Fabo.
Il provvedimento proposto dalle consigliere di PCP, Erika Guichardaz e Chiara Minelli, è stato votato dai consiglieri del Partito democratico Andrea Padovani e Antonino Malacrinò, da Aldo Di Marco (Pour l’autonomie), dall’assessore Jean-Pierre Guichardaz e da Alberto Bertin.
Per il presidente dell’assemblea è evidente la necessità di una legge: «Esistono margini di intervento legislativo delle regioni. Del fatto che il governo Meloni impugnerà tali leggi sono certo. Non sono altrettanto certo sulla pronuncia della Corte Costituzionale. Ma dobbiamo dare un segnale», ha spiegato. Al contrario di quanto fatto altrove, come in Toscana.
Parole che però non sono state sufficienti a fare approvare la legge. Astenuti gli altri gruppi, compreso Rassemblement Valdôtain, che aveva posto come condizione di un voto favorevole l’approvazione di un emendamento che però è stato respinto.
L’unico atto approvato sul tema dall’aula è un ordine del giorno – sottoscritto da tutta la maggioranza – che ha ricevuto 23 voti a favore. Nove gli astenuti (PCP non ha partecipato al voto).
Nell’ordine del giorno si citano le parole di Laura Santi, morta pochi giorni fa in Umbria, con le procedure di suicidio assistito.
L’atto approvato dall’assemblea valdostana impegna il presidente del Consiglio a rivolgersi ai capigruppo di Senato e Camera affinché il legislatore nazionale dia concretizzazione degli appelli della Corte costituzionale e si approvi una legge sul fine vita. «Non è uno scarica barile, ma un’operazione di buon senso» ha detto Aurelio Marguerettaz dell’Union nel presentare l’ordine del giorno. Insomma per la regione serve, sul fine vita, una legislazione nazionale.
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25 luglio 2025
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