LIVORNO. Quasi mille commenti, centinaia di condivisioni. Il nostro articolo sul sesso in pubblico di giorno sugli scogli a Livorno ha scatenato il dibattito dei lettori sulla nostra pagina Facebook. Ma un commento, su tutti, ha riscosso un enorme successo: è quello di Maurizio Alderoni. Ma andiamo per ordine. Prima i fatti in sintesi. 

L’episodio

Domenica scorsa al Sassoscritto, un gruppo di sette persone, sei uomini e una donna, è stato sorpreso a fare sesso in pieno giorno sugli scogli. La scena è stata ripresa da una bagnante che si trovava in zona per trascorrere alcune ore di relax. Nel filmato si vede una coppia impegnata in rapporti sessuali, osservata dagli altri componenti del gruppo. L’episodio ha suscitato polemiche: se da un lato la zona è nota per la presenza di nudisti, dall’altro la natura esplicitamente sessuale del comportamento, avvenuto in un luogo pubblico accessibile, ha generato indignazione tra i presenti.

Il top commento

Come detto, il commento con più like (oltre 400 intorno alle 17), è quello di Maurizio Alberoni: «Trovo più incredibili alcuni commenti rispetto agli atti descritti nelle foto. Qualcuno tira fuori l’essere bigotti. Altri ci infilano Gaza e la guerra, per altri ancora “è solo invidia”. Io sono un vecchio radicale, per me ognuno dovrebbe sentirsi libero di fare ciò che vuole purché non limiti la libertà o i diritti altrui. In questo caso è evidente che c’è una prevaricazione nell’offrire ad altri uno spettacolo che può non essere gradito. Ma andiamo oltre».

Il lettore prosegue: «Io ho 67 anni ed ho fatto sesso in spiaggia e sugli scogli, al Giglio, in Corsica, a Marina di Bibbona, alle Forbici di Castiglioncello. Ovviamente ero molto giovane. È stato bello, e sono ricordi piacevoli, ma rammento anche che pur abbandonati ad un istinto impellente, cercavamo sempre posti riservati perché un minimo di intimità fa la differenza tra fare l’amore in mezzo alla natura ed accoppiarsi come due cani in strada in mezzo alla gente. Quindi non è solo una questione di rispettare il senso del pudore altrui, ma anche di dignità verso se stessi».